Oggi ricordiamo il compleanno di Gemma Galgani, la bellissima santa e mistica di Lucca che Gesù aveva reso partecipe della sua Passione.

Veniva alla luce, il 12 marzo 1878, nel paesino di Camigliano, in provincia di Lucca, Toscana, in una famiglia benestante. Suo padre faceva di professione il farmacista ed era discendente di San Giovanni Leonardi. Anche la madre era di origini nobili.
La famiglia l’aveva accolta con una festa, con una gioia non provata per la nascita dei tre fratelli che l’avevano preceduta. Ventiquattr’ore dopo la sua nascita, riceveva il Battesimo nella chiesa di Camigliano.
Riguardo alla scelta del nome i familiari non si trovavarono subito d’accordo. La madre non era favorevole a “Gemma” perché non esisteva alcuna santa che si chiamasse così. Ma l’intervento del parroco di Gragnano toglieva ogni perplessità: “Le gemme sono in Paradiso, speriamo che questa bambina sia una Gemma di Paradiso”. Parole che si rivelavarono profetiche.
Gemma Galgani e il suo amore per Gesù
Fin da piccola, Gemma, sviluppò un grande amore per la preghiera, grazie alla madre Aurelia, che la teneva sulle ginocchia e le mostrava il crocifisso: “Vedi, Gemma, questo caro Gesù è morto in croce per noi!”. E poi con quel dono che ha una mamma di adattare il racconto alla capacità dei bambini, le narrava la storia della Passione.
Gemma ascoltava. I suoi occhi luminosi si riempivano di lacrime, baciava le piaghe di Gesù crocifisso e prometteva di essere buona, e di non far mai soffrire Gesù, di non negargli mai nulla. E poi esortava la mamma a raccontarle ancora su di Lui.
Gemma ripeteva sovente alla mamma, e continuerà a farlo fino all’ultimo giorno di vita, direttamente a Gesù: “Che la mia vita, o Gesù, sia un continuo sacrificio, che tu accresca i miei dolori, che tu accresca le mie umiliazioni. Voglio soffrire con te”.
Il Signore l’ha ascoltata e l’ha resa partecipe del suo immenso amore, imprimendo sul suo corpo i segni della Passione.
Preghiera di abbandono composta da Santa Gemma
Caro mio Dio, io mi abbandono interamente nelle vostre SS. Mani,
acciocché Voi facciate di me e delle cose mie quello che più e meglio Vi aggrada.
In questo dolce abbandono io mi riposo sul Vostro Cuore Divino,
come la tenera bambina si riposa sul seno della mamma sua.
Voi pensate a tutto ed io penserò solo ad amarvi e a compiere la Vostra SS. Volontà.