In molte parti del mondo si festeggia Santa Barbara con il Burbara, un dolce tradizionale che si rifà a un miracolo della santa.
Il 4 dicembre è la memoria liturgica di santa Barbara, la martire del III secolo nota per essere la patrona dei Vigili del Fuoco, di pirotecnici ed artiglieri.
Se le fiamme e il fuoco sono un simbolo associato alla santa in riferimento alle torture che subì durante il suo martirio che culminò con la decapitazione, ci sono altri elementi che rimandano alla sua storia e sono diventati simbolici.
Tra di essi c’è il grano, ingrediente principale di un dolce che si chiama Burbara. Questa specialità è preparata in Medio Oriente e il nome si rifà a quello di questa giovane santa martire. Il dolce che prende il suo nome tradizionalmente si prepara, appunto, nel giorno della sua festa e lo mangiano tutti, adulti e bambini.
Il Burbara può essere definito come un dolce al cucchiaio, anche se dalla consistenza piuttosto densa. Si compone di grano che viene cotto e condito con frutta e spezie. Dolcificato, è poi guarnito con frutta secca per un tripudio di sapori che si uniscono armonicamente e di colori vivaci e allegri.
La tradizione è molto antica. In Turchia viene realizzato in occasione dell’Ashura, e i cattolici in Palestina lo preparano per santa Barbara. La ricetta del Burbara ha origine nella storia di un prodigio legato a santa Barbara.
Si racconta che la giovane cristiana, mentre scappava da coloro che la perseguitavano e l’hanno sottoposta a tortura correva attraverso i campi di grano. Accadde un prodigio: i germogli, nonostante fossero appena seminati crebbero improvvisamente coprendola come per nasconderla dai persecutori.
Ma un altro racconto prodigioso narra che la santa, durante la sua fuga trovò rifugio in un campo di grano e si nutrì con i semi di esso. Quale che sia la verità di questi racconti avvolti nella leggenda, quel che è certo è che la tradizione popolari ha fatto del grano un simbolo di santa Barbara e le ha dedicato un dolce.
La ricetta del Burbara ha delle leggere varianti da zona a zona, ma la base comune è sempre il grano cotto e l’unione di frutta secca e disidratata. Trattandosi di un dolce molto semplice, che si serve in coppetta e si mangia con il cucchiaio, la decorazione non richiede particolari dettagli.
Generalmente si completa con una manciata di granella di noci e chicchi di melograno, ma è possibile realizzarlo anche in altri modi, in base ai propri gusti personali, ad esempio con granella di pistacchio o cocco disidratato. Si può servire come ricco dessert o come abbondante merenda.
Ingredienti
Preparazione
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