Si tratta di vere e proprie esperienze di incontro con l’Aldilà che lasciano davvero esterrefatti chiunque le ascolti.
È una domanda che molti si pongono, e per noi cristiani ha una risposta ben precisa, ma nonostante ciò, si scoprirà davvero solo nel giorno in cui incontreremo Cristo.
L’esistenza di una vita dopo la morte potrebbe essere stata testimoniata dalle esperienze vissute da queste persone. Le domande sull’aldilà sono infatti una costante che supera i secoli e le culture, fino all’arrivo di Cristo che è stato l’unico, in quanto figlio di Dio, che è riuscito a vincere la morte con la Sua Resurrezione.
Tuttavia, negli ultimi secoli, grazie anche all’avvento dei mass media, sono venute alla luce numerose vicende di uomini e donne che hanno vissute esperienze di pre-morte o sulla coscienza dopo la morte. Riscontrandone, in questo modo, delle prove molto tangibili del fatto che la vita non finisce in questo mondo ma continua dopo la morte.
In questi casi di esperienze di pre-morte, alcuni anche molto famosi, le persone hanno toccato con mano l’aldilà facendone esperienza in prima persona. Si tratta di racconti in cui queste persone hanno ad esempio visto una luce, oppure sono riusciti persino ad incontrare i loro cari già passati a miglior vita.
Nel Catechismo della Chiesa Cattolica, infatti, si parla di una vera e propria “risurrezione della carne”, attraverso cui lo stato definitivo dell’uomo non sarà soltanto l’anima spirituale separata dal corpo, ma che anche il corpo mortale riprenderà vita. Si spiega poi che subito dopo la morte inizierà la vita eterna, che non avrà fine e sarà preceduta per ognuno da un giudizio particolare ad opera di Cristo, prima di essere sancita dal giudizio finale. Per questo si dice infatti che Gesù “di là verrà a giudicare i vivi e i morti”.
Negli Stati Uniti, diversi medici fin dallo scorso secolo hanno provato ad analizzare la questione del punto di vista scientifico. Lo ha fatto ad esempio il medico americano Raymond Moody nel suo libro “La vita oltre la vita”, in cui vengono analizzate le testimonianze di persone “clinicamente morte” e successivamente rianimate.
La scoperta sorprendente fatta dal medico è che tutti questi individui mostravano punti in comune: sensazione di allontanamento dal corpo e di pace interiore, visione di un tunnel di luce, incontro con esseri celesti e la sensazione di rivedere tutta la propria vita davanti agli occhi. A un certo punto però a tutte queste persone si presenta “un’entità immateriale” che li rimanda nel rimanda nel mondo dei vivi, decretando così che non era giunta ancora la loro ora.
Ad esempio Valerie, 47 anni, durante un intervento in sala operatoria che l’ha portata in arresto cardiaco ha affermato: “Mi sono sentita fluttuare. Il dolore era sparito, e non avevo paura. Avvertivo soltanto un benessere indescrivibile. Poi ho visto una luce, e una persona all’inizio di un tunnel. Non sapevo se la luce arrivasse dalla persona o fosse il tunnel a illuminarla così. Era una luce accecante, ma non faceva male agli occhi. Anzi, era piuttosto appagante”.
Philippe, 57 anni, ha vissuto due casi di morte “temporanea”, in cui racconta: “Sono uscito dal corpo e mi sono visto dall’alto. Lo so per certo. Ero immateriale, vivevo attraverso la mia coscienza, ma mi trovavo ancora in uno spazio materiale. Chiamatela come volete: anima, spirito, coscienza… tutto il mondo materiale passa in secondo piano perché è già avvenuto un primo passo. Subito dopo mi sono ritrovato immerso in un luogo luminoso, per poi rientrare nel mio corpo—riuscendo tuttavia a conservare per circa una settimana la vista su ciò che stava dall’altra parte”.
Sono numerosi i racconti di questo tipo che sembrano sconfessare ogni possibile spiegazione scientifica, e che aprono in pieno le porte del mistero. Sophie, 35 anni, a 11 andò in coma dopo caduta da cavallo, e la sua esperienza è una di queste.
“Sono finita in coma, e così è arrivata la mia esperienza pre-morte. Non ricordo di preciso cosa è successo, e non ricordo assolutamente nulla dell’incidente. Però ho memoria di un movimento verso l’alto, e di un profondo senso di tranquillità. Tanti parlano spesso di una luce e del tunnel. Io non ho visto il tunnel, ma capisco perché molti ne parlino. Avevo l’impressione di essere nell’assoluto, sapevo di non essere sola. Sentivo dei suoni e vedevo dei colori diversi da quelli a cui siamo abituati”.
Racconti assai diffuse tra persone che hanno vissuto esperienze come il coma, che gettano una luce straordinaria su quello che ci aspetterà una volta che terminerà la nostra esistenza terrena. Veramente ognuno di noi incontrerà Gesù, che una volta operato il suo giudizio ci abbraccerà con amore infinitamente misericordioso per donarci una vita veramente Piena in Lui.
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