La Parola estratta oggi “a caso” è un invito a dare a tutto il giusto peso, perché le cose che viviamo, che soffriamo hanno un limite perché è la nostra stessa vita terrena ad essere limitata.
Il caffè richiama un’abitudine quotidiana che ci accomuna un pò tutti, una buona tazzina calda col suo buon aromatizzata, ci dà quell’input per iniziare meglio un nuovo giorno.
Per tantissimi di noi, tra cui la sottoscritta, è un’abitudine irrinunciabile a casa o al bar in compagnia, e occasione per incontrare amici, conoscenti, colleghi.
Esattamente quello che dovrebbe essere la Parola di Dio per noi, un appuntamento a cui non possiamo rinunciare, per scoprire in essa l’opportunità per un incontro davvero imperdibile col Signore.
La Parola guida le nostre giornate
Ogni giorno, dopo aver pregato, perché non è un gioco né tanto meno un atto scaramantico, leggiamo una Parola aperta “a caso”, ma sappiamo che nelle cose di Dio, il caso non esiste, e che ogni sua Parola ci parla e vuol dire qualcosa proprio a noi, adesso.
La sua Parola è luce ai nostri passi, spesso ripeto queste parole di San Paolo nella Lettera agli Ebrei cap 4,12, perché mi piace tantissimo:
“Infatti la parola di Dio è viva, efficace e più tagliente di ogni spada a doppio taglio; essa penetra fino al punto di divisione dell’anima e dello spirito, delle giunture e delle midolla e scruta i sentimenti e i pensieri del cuore”.
La Parola di oggi, mercoledì 3 novembre 2021
Caccia la malinconia dal tuo cuore, allontana dal tuo corpo il dolore, perché la giovinezza e i capelli neri sono un soffio. (Qoelet 11:10)
La parola estratta oggi “a caso” è un invito a dare a tutto il giusto peso, perché le cose che viviamo, che soffriamo hanno un limite perché la nostra vita terrena è limitata. Questo non per scoraggiarci ma anzi per collocare ogni preoccupazione, sofferenza, tribolazione al posto giusto, senza lasciare che ci sovrasti e ci faccia perdere di vista la meta: la vita eterna. Non permettiamo che niente e nessuno ci tolga l’occasione di assaporare il gusto autentico della nostra esistenza che trova in questo giorno di Pasqua il suo centro e pieno compimento.