Le Diocesi del Centro Italia a fare da apripista a decisioni che potrebbero essere prese anche da altre diocesi in Italia. E che stanno suscitando reazioni contrastanti.
La Diocesi di Grosseto sta per decidere: abolire o meno la figura del padrino e della madrina di Cresima. È giusto farlo?
Grosseto: una decisione che fa discutere
Una scelta che potrebbe contrariare molti. Una figura che accompagna ragazzi e giovani nel loro cammino di crescita spirituale, nel momento in cui decidono di confermare il loro “sì” a Cristo.
La figura del Padrino o della Madrina potrebbe essere abolita. Una decisione che la Diocesi di Grosseto sta considerando. Il Vescovo, insediatosi da poco più di un mese, vorrebbe arrivare ad una graduale abolizione di questa figura, cosa che accade già in diverse Diocesi d’Italia.
La stessa decisione il vescovo l’aveva presa anche per la diocesi di Pitigliano-Sovana-Orbetello (che guida dal 2015, ora anche insieme a quella di Grosseto). Ma perché questa posizione? La volontà di dare più responsabilità alle parrocchie nel formare i ragazzi, perché in ogni chiesa si crei un cammino adatto proprio a questo.
Quanti sono i giovani o i ragazzi che vedono nella Cresima un Sacramento “così tanto per”: c’è chi si cresima perché deve sposarsi, o c’è chi si accosta a questo Sacramento e poi in chiesa non lo vedi più. Davanti a questa convinzione, purtroppo comune e vista da molti, il Vescovo di Grosseto vuole “favorire quella conversione pastorale, necessaria per uscire dal comodo criterio del si è fatto sempre così, per guardare la realtà con occhio libero, rinnovando anche prassi che, col tempo, si sono appesantite o hanno perso le motivazioni di fondo” .
Gubbio: riduzione delle Messe e niente padrini e madrine
Cambiamenti in atto in arrivo anche dalla Diocesi di Gubbio, dove all’apertura del Sinodo della chiesa locale, sono state annunciate delle novità. A partire da un ritorno della centralità della Cattedrale, rispetto alle parrocchie. ci saranno meno celebrazioni ma, soprattutto, per 3 anni, nelle cerimonie dei Sacramenti, scompare la figura del padrino e della madrina.
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Nuove linee guida da attuare nei prossimi anni, alcune delle quali già per gli anni 2021 – 2022. Il “recupero della domenica” come giorno di festa, non solo perchè di va a Messa, ma anche perchè è un momento gioioso per o stare insieme e per la condivisione. Per questo, ridurre il numero delle Celebrazioni, perchè siano più partecipate e vissute con gruppi e attività.
Il ruolo effettivo di Padrino e Madrina
Ma che ruolo hanno padrino e madrina? Sono le figure che accompagnano all’altare il figlioccio, ossia colui che, bambino o adulto, si appresta a ricevere il Battesimo o la Cresima. Essi hanno il compito di assisterlo e sostenerne, al fianco dei genitori, l’educazione alla vita cristiana.
Almeno così dovrebbe essere. Ma oggi, la scelta di questa figura così importante diventa vincolata dalla parentela, dalla convenienza o dalla simpatia per una o l’altra persona. Non si cerca più, effettivamente, colui o colei che davvero possa accompagnare il bambino o il giovane sulla strada di Cristo.
Sta di fatto che, se si porterà avanti questa decisione di abolire questa figura, non solo nella Diocesi di Grosseto, ma anche nelle altre che vorranno prendere la stessa strada, dobbiamo porci una domanda. Ed è quella se davvero il ruolo del Padrino o della Madrina sia stato davvero “ridotto all’osso” in questi ultimi anni.
Perchè la sospensione della figura?
Ma quella che sorprende è la novità dell’abolizione di padrini e madrine. Sarà sospesa la figura per i prossimi 3 anni, per avere la possibilità di “recuperare il valore e il significato vero di questo ruolo”.
Fonte: Avvenire
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