Un nonno e suo nipote sono stati protagonisti di un miracolo avvenuto durante il primo pellegrinaggio nel Cammino di Santiago verso Compostela.
Se la prima esperienza è stata dura e quasi esasperante all’inizio, verso la conclusione ha regalato grande soddisfazione ad entrambi, che gli anni successivi hanno affrontato gli altri percorsi.
Santi con il nonno al Cammino di Santiago
Nel 2016 Santi, bimbo di 7 anni residente in Galizia (Spagna, al confine con il Portogallo), ha scoperto di soffrire di ADHA (disturbo da deficit di attenzione e iperattività) e stava effettuando una terapia che lo avrebbe aiutato ad essere maggiormente concentrato. Conclusa la scuola, il nonno Jaime ha proposto ad i suoi genitori una vacanza estiva alternativa. Lui ed il nipote sarebbero andati a Santiago di Compostela, affrontando il percorso del Cammino di Santiago che parte proprio dalla Galizia (ce ne sono sette).
La strana coppia, lui 76 anni ed il nipote solo 7, hanno affrontato il primo viaggio con qualche difficoltà. Il bimbo infatti si annoiava e si stancava di continuo ed i tentativi del nonno di stimolare la sua curiosità andavano a vuoto. Alla fine del viaggio, però, Santi aveva cambiato opinione e negli anni a seguire hanno effettuato anche due degli altri percorsi: quello dalla Francia e quello dall’Andalusia.
Il miracolo di nonno e nipote al Cammino di Santiago
Ma cosa ha fatto cambiare idea a Santi? Secondo il nonno tutto è cambiato quando il nipote ha visto una vacaloura. A spiegare di cosa si tratta è lo stesso Jaime che dice: “Santi aveva detto che avrebbe voluto vedere una vacaloura, uno scarafaggio gigante, il più grande d’Europa, ma non ne avevamo visto nessuno sulla strada”. Fino a quel momento, dunque, il piccolo non aveva avuto alcun interesse a continuare, ma poco dopo sarebbe avvenuto un evento che gli avrebbe fatto cambiare idea.
A margine della strada, infatti, Santi scorge una vacaloura ferita: “All’improvviso, quando mio nipote voleva già fermarsi e tornarsene a casa, ha visto a terra un vacaloura a zampe in su, mezzo morto. Lo ha preso, lo ha curato e l’animaletto si è ripreso“. Da quel momento in poi il bambino ha continuato con piacere il viaggio e nei successivi tre anni ha pianificato altri pellegrinaggi con il nonno, l’ultimo prima delle festività natalizie. Per Jaime non ci sono dubbi che l’aver trovato l’animaletto sia un “Miracolo” e dice: “Perché l’apostolo ci ha sicuramente dato una mano”.
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Luca Scapatello