L’ultima vittima di un licenziamento ingiusto e ingiustificato si chiama Mary Jean Martin, un’ infermiera che, da 30 anni, prestava il suo servizio negli ospedali canadesi.
Oggi racconta che, in tutti quegli anni di lavoro, le era capitato molte volte di far visita, a domicilio, a gente, soprattutto anziana, che desiderasse farla finita, per le troppe sofferenze.
Lei, cattolica praticante, in quei casi, faceva del suo meglio e molto altro: intensificava le visite a quelle persone, le ascoltava, cercando di dare conforto, allontanando il più possibile lo spettro della morte e il desiderio di favorirla. “E sa che cosa succedeva ogni volta? Dopo un po’ non chiedevano più di morire. Il bisogno di essere uccisi spariva. Io credo che il suicidio sia la più grande richiesta di aiuto che ci sia e ogni tentativo nasconde un solo grido: “Salvatemi”.”.
Tutto questo era la sua personale missione, fino al mese di giugno dello scorso anno, quando il Canada ha legalizzato l’eutanasia, inserendola anche come servizio a domicilio.
Mary Jean, che coordinava l’assistenza domiciliare, è improvvidamente diventata un obiettore di coscienza, licenziata! “Sarei stata pienamente coinvolta nel processo, spiegando ai pazienti di che cosa si trattava, quali erano le loro possibilità e come ottenere il servizio. Avrei dovuto farmi carico delle richieste e coordinare il personale disposto a somministrare il farmaco letale. Sarei stata insomma un anello importante della catena, mentre io non volevo avere niente a che fare con questo sistema di morte.”.
Purtroppo, rivolgendosi al suo sindacato, è venuta a sapere che non aveva nessun diritto ad obiettare: “Mi hanno risposto che il diritto all’eutanasia viene prima delle mie credenze personali e che non potevo estraniarmi dal processo, ormai previsto dal sistema sanitario.”.
“Io sono cattolica e credo con tutto il mio cuore che l’eutanasia non sia semplicemente sbagliata, ma anti-umana. E’ contraria alla legge divina e naturale … Il cuore della medicina, infatti, consiste nell’aiutare i più deboli e vulnerabili, nell’assisterli, non nell’eliminarli. Il giuramento di Ippocrate dice chiaramente che il medico non può arrecare intenzionalmente un danno al paziente e questo vale anche per gli infermieri.”.
Il caso di Mary non è l’unico, poiché, col diffondersi della permissiva legge sulla buona morte, molti si sentiranno chiamati in causa, a scegliere tra la loro carriera lavorativa e la loro coscienza.
Questo è, in se stesso, un abuso, poiché nessun Credo dovrebbe esser rinnegato, in favore di leggi umane discutibili e non universalmente riconosciute come rispettose della vita.
“Non so che cosa farò, sto ancora soffrendo per quello che è successo. Mi chiedo perché Dio mi abbia condotto su questa strada e prego per capire che cosa devo fare. Ma prego anche per il Canada: da tempo abbiamo voltato le spalle a Dio e questo atteggiamento si sta rivoltando contro di noi. Per il 150esimo anniversario i vescovi hanno riconsacrato il Canada al cuore immacolato di Maria. Sinceramente, credo sia la nostra unica speranza.” Antonella Sanicanti
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