Il Covid la separa dal suo cane ma lui arriva a sorpresa in ospedale

L’amore dell'”amico fedele” che la raggiunge anche nel letto in reparto, dov’è ricoverata. E commuove tutti.

carolina e whisky
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Carolina è ricoverata in ospedale a causa del Covid, ma qualcuno le ha fatto una sorpresa, facendole riabbracciare il suo amico di sempre. Un legame profondo, fato di giornate insieme, che nemmeno il virus ha potuto rompere.

L’incontro fra Carolina ed il suo cane

Una storia che ha commosso tutti quella di Carolina, 80 anni, ricoverata nel reparto Covid dell’ospedale di Arezzo. Dopo tanti giorni di lontananza, però, qualcuno è venuto a trovarla: un amico che lei stessa aspettava da tempo. Il suo nome è Whisky, il suo barboncino bianco di 6 anni.

La gioia e la commozione negli occhi di Carolina è incontenibile quando l’ha visto: “Amore, vieni qui” – gli ha detto. Whisky ha iniziato a scodinzolare e a sgranare i suoi occhi neri saltando sul letto e accucciandosi disciplinato in un angolino.

Carolina era stata ricoverata qualche giorno prima nel reparto Covid di pneumologia dell’ospedale “San Donato” di Arezzo. E da quel momento, non aveva più potuto vedere il suo cane Whisky. “Per la mamma Whisky è il quinto figlio.

Lei ama tutti gli animali ma con lui ha un rapporto simbiotico. Se esce da sola per fare la spesa, Whisky si mette a piangere. Adesso sta con noi, ma i primi tre giorni non ha né mangiato né dormito” – raccontano i suoi figli.

Whisky è potuto entrare nel reparto dove è ricoverata la sua padrona bardato di tutto punto, con una tuta di protezione improvvisata che i medici gli hanno messo addosso (l’hanno protetto con un telo che, di solito, ricopre l’ecografo). L’hanno accompagnato da Carolina. C’è stato un attimo di attesa, un po’ di timore da parte del cagnolino, spaesato per il contesto, anche perché la donna indossava una maschera trasparente.

“Un incontro che ha commosso tutti”

Appena Carolina ha tolto la maschera, il cagnolino è corso verso di lei. Felicissimi di incontrarsi, fra coccole e baci, Whisky si è, poi, piazzato in fondo al letto, a guardia, quasi a non voler più allontanarsi da lì. “Lo ammetto: ci siamo messi tutti a piangere” – ha confidato la dott.ssa Peruzzi, psicologa dell’Asl che segue gli incontri tra i pazienti e i loro parenti, quando ha visto l’abbraccio fra la donna ed il suo cane.

Gli occhi della signora si sono illuminati ed è stato come se una luce avesse squarciato per un attimo l’oscurità del Covid. Avevo parlato con le figlie e mi avevano descritto la passione della mamma per gli animali. Le ho chiesto d’inviarmi le foto del cane e, su un tablet, le ho fatte vedere alla signora Carolina. La reazione emotiva è stata fortissima e ne ho parlato con la caposala” – continua la dottoressa.

Da qui l’organizzare l’incontro per portare Whisky dalla sua padrona: “La signora sta affrontando una forma grave di polmonite da Covid e ci è apparso evidente che non solo la visita dei familiari ma anche del cane al quale è particolarmente affezionata potesse rappresentare un sollievo rispetto al costante e faticoso pensiero della malattia.

Non avevamo mai sperimentato l’ingresso di un cane nella degenza Covid ma con l’assicurazione della sua docilità da parte dei parenti della paziente, lo abbiamo imbracato con un dispositivo di protezione e portato al letto della signora” – ha commentato il dott. Scala, direttore di pneumologia.

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Un momento di gioia sì, ma anche d’amore pieno. Quando un amico a 4 zampe ti resta fedele per sempre.

Fonte: repubblica.it

ROSALIA GIGLIANO

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