Padre Raniero Cantalamessa, prossimo Cardinale al Concistoro del 28 Novembre, si esprime in merito ai fatti salienti della Chiesa di oggi.
Ed ha un’opinione, però, poco condivisa sugli scandali della Chiesa: “Non ci rendiamo conto di quanto la Chiesa sia più pura oggi rispetto al passato”. “Sono stato per anni docente di Storia delle origini cristiane all’Università Cattolica e anche in seguito mi sono occupato di Storia della Chiesa. Questo fa sì che non mi sorprenda più di tanto degli scandali attuali.
Guardando le cose nell’arco limitatissimo della propria vita e del proprio secolo, non ci rendiamo conto per quanti versi la Chiesa di oggi è immensamente più “pura” dei secoli passati: più libera di potere, di fasto, di ricchezza, di nepotismo, di intrallazzi politici e, quello che più conta, non è meno ricca di Santi del passato. Il fatto che gli scandali oggi siano portati a galla e denunciati (e sempre più spesso per iniziativa della stessa istituzione) è già di per sé un grande progresso”.
Ultimamente il Papa, nell’Angelus domenicale, lo ha nominato tra i 13 prossimi Cardinali della Chiesa cattolica. E, in merito a questa inaspettata notizia, racconta: “Sempre a servizio del Papa, ma continuerò a vivere in un eremo”. “Avrei pensato che si trattasse di qualcun altro, se non portassi un cognome così inconfondibile”.
Lui è un predicatore da ben 40 anni, teologo e scrittore, nonché noto in Tv e sui Social, con migliaia di followers. A 86, Padre Raniero Cantalamessa sarà dunque Cardinale, lui che vive da eremita ed usa i mezzi più moderni per le sue catechesi. Questa la sua idea sulla dottrina da trasmettere: “La mia dottrina è sempre la stessa, perché basata sul Vangelo e su Gesù Cristo, e così sarà sino alla fine della mia vita. Le polemiche non mi sgomentano, perché un predicatore non ha la pretesa che le sue parole siano accolte e gradite da tutti, l’importante è che quello che dico sia in linea con il mio sentire, nella piena libertà, senza condizionamenti”.
Padre Raniero ha visto il susseguirsi di ben tre Papi. Ecco come li ha definiti: “San Giovanni Paolo II, una personalità gigantesca che ha vissuto tutta la vita al cospetto del mondo e al cospetto di Dio. Benedetto XVI, una mente eccelsa e al contempo profondamente umile, combinazione rarissima almeno nel grado che si è visto in lui.
Francesco, un uomo dello Spirito che non fa cose nuove, ma fa nuove le cose. Il cosmopolita, il teologo, il pastore, se si può racchiudere una vita in una parola”.
Antonella Sanicanti
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