Da domani, parte in tutta Italia l’iniziativa #restiamoliberi promossa dal movimento Pro-Famiglia in opposizione al Ddl Zan Scalfarotto Boldrini.
Uomini e donne libere, scenderanno in oltre cento piazze, tra l’11 e il 25 luglio, per manifestare contro una legge liberticida che mina la libertà di opinione di noi tutti.
Precisiamo che la legislazione vigente in Italia, garantisce già il sacro santo diritto di ogni individuo a non essere discriminato, indipendentemente dal suo orientamento sessuale e dalla sua identità di genere, ma in quanto persona degna di essere rispettata a prescindere. E la legge italiana punisce ogni atto diretto o indiretto a discriminare la persona.
Se invece dovesse passare la proposta di legge Zan Scalfarotto Boldrini, e il rischio c’è, ognuno di noi diverrà perseguibile per legge. Perché? Per esempio per il semplice fatto di ritenere che la famiglia è solo quella formata da un uomo e una donna e che i bambini hanno diritto a nascere da una mamma e un papà. Tale opinione verrà ritenuta discriminatoria e sarà punibile con una pena che potrà variare da un anno e 6 mesi di reclusione in carcere a una pena pecuniaria di 6.000 euro.
Ecco allora che le parole pronunciate dal card Comastri rischiano oggi di diventare una pericolosissima realtà.
Il Cardinale Angelo Comastri, svelò una confidenza ricevuta da sua Eminenza Francis Eugene George, arcivescovo di Chicago. Era il 5 luglio 2015, e durante l’omelia allo Stadio Olimpico di Roma, il card. Comastri, Vicario generale di Sua Santità per lo Stato della Città del Vaticano, raccontò un aneddoto significativo che risale a poco più di due anni prima. Esattamente al 13 marzo 2013, il giorno in cui era stato eletto Papa Francesco.
Durante l’omelia, il Cardinale Comastri, parlò della rilevanza e della verità sulla famiglia:
“Capite perché allora noi difendiamo la famiglia, capite perché la Chiesa difende la famiglia? Capite perché è importante la famiglia? La famiglia l’ha inventata Dio, non l’abbiamo inventata noi. E chi può capire più di Dio, chi può mettersi al posto di Dio?
Poi, il Cardinale Comastri, continuava a rammentare quell’episodio che lo aveva così tanto colpito. Lui e l’Arcivescovo George, si erano ritrovati seduti accanto durante il pranzo in occasione dell’elezione del nuovo Pontefice. E al termine, dopo aver mangiato, sua Eminenza George gli domandò gentilmente di fare una passeggiata insieme. Era claudicante, e il Cardinale fu ben lieto di accompagnarlo.
E in quell’occasione gli aprì il suo cuore su una questione che gli dava grande pensiero e lo faceva soffrire molto. Il cardinale Francis George, parlando gli disse:”Le voglio confidare qualcosa che ho dentro di me e che mi fa soffrire. Io sono vecchio, e sono anche malato, penso che morirò presto. Penso di morire nel mio letto, ma il mio successore ho paura che morirà in prigione, e il mio successore ancora ho paura che morirà fucilato”.
A quel punto il cardinale Comastri gli chiese:”Eminenza e perché?”. “Sa perché? – rispose l’Arcivescovo George – perché difendiamo la famiglia, perché diciamo che la famiglia è fatta da un uomo e da una donna e la vita nasce da un padre e da una madre. Saremo perseguitati per questo!”.
L’arcivescovo George, è morto il 17 aprile 2015, e ci ha lasciato un monito assai fondato. Le sue parole risuonano tanto più vere e lungimiranti oggi, alla luce del tentativo da parte del Governo di far approvare il ddl Zen-Scalfarotto. Falsamente vorrebbero farci credere che è contro l’omo-transfobia, che come qualsiasi altra condotta discriminatoria verso altri, è già punita dal nostro ordinamento giuridico con l’articolo del codice penale 604.
Ma in realtà, si tratta di una grave minaccia al diritto della libertà di opinione di ogni cittadino. E quindi se venisse approvata, una persona, che sia un laico o un sacerdote, o un catechista per esempio, che in virtù del proprio credo, affermasse che la famiglia è solo quella composta da un uomo e da una donna, o un genitore che si opponesse a un’educazione sessuale transgender del proprio figlio, diverrebbe perseguibile penalmente e quindi rischierebbe il carcere.
Le parole finali del cardinale Comastri, in tutto questo dramma, ci danno però forza e speranza:”Ma non dobbiamo avere paura il Signore è con noi. E don Bosco un giorno disse:’Se Dio è con noi, siamo la maggioranza’”.
Simona Amabene
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