Cosa ha detto il cardinale Müller sul documento di Benedetto XVI?
Ha elogiato le conclusioni tratte ed ha attaccato chi lo ha criticato.
Cardinale Müller: “Il documento di Benedetto XVI è molto valido”
Com’era prevedibile, la pubblicazione del documento sulla pedofilia nella Chiesa redatto da Benedetto XVI ha fatto discutere. In questo il papa emerito rintraccia l’inizio degli atti peccaminosi in un periodo storico compreso tra gli anni ’60 e gli anni ’70. Ratzinger sostiene che in quell’importante decennio ci sono state sia delle rivoluzioni sociali che delle decisioni clericali che hanno favorito l’inizio di un decadimento morale. Alcuni teologi e giornalisti hanno bollato le conclusioni del papa emerito come “semplicistiche” e “non esatte”, qualcuno ha addirittura auspicato che d’ora in poi mantenga il silenzio.
A tal proposito è stato intervistato da Tgcom per ‘Stanze Vaticane‘, il cardinale Müller. L’alto prelato conosce bene Benedetto XVI e la sua immensa cultura teologica e sin dal primo momento ricusa le conclusioni dei detrattori: “È un ottimo servizio che ha fatto per la Chiesa. I rimproveri per cui Benedetto dovrebbe stare zitto non vanno bene, tutti parlano”. Nell’esplicare la sua posizione Müller attacca chi si è permesso di zittire il papa emerito: “Scalfari, ad esempio, è un ignorante della teologia, un ateo che dialoga con il Papa, Benedetto invece è un gigante della teologia e dovrebbe stare zitto?”.
Cardinale Müller: “Chi mette in contrapposizione Benedetto a Francesco non è cattolico”
Dopo aver sottolineato come il papa emerito sia ancora lucido alla soglia dei 92 anni (li compirà domani), il cardinale mette in chiaro il rapporto tra Ratzinger e Bergoglio. Anche in questo caso c’è chi ha voluto sottolineare la distanza tra i due, ma Müller nega che ci siano contrasti: “Per un vero cattolico questo non è possibile. Sono due persone diverse, ognuno è diverso dall’altro e non sono in contrapposizione”. Infine chiarisce una volta per tutte che al momento il papa è uno solo, avendo Benedetto abdicato in favore di Francesco. L’errore comune, a suo avviso, è quello di interpretare: “Tutto con le categorie politiche e non con quelle teologiche”.
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Luca Scapatello