La testimonianza di fede data da Carlo Acutis varca i confini dell’Italia. Le sua fama si estende e molti giovani sono attratti dalla sua figura
photo web sourceLa figura di questo giovanissimo Beato inizia, piano piano, ad esser conosciuta anche in Europa. Grazie alle pubblicazioni sulla sua testimonianza di fede, anche in Polonia i giovani iniziano a conoscerlo da vicino.
Carlo Acutis: i giovani polacchi attratti da lui
Un giovane ragazzo che ha vissuto a pieno la sua testimonianza di fede in Cristo. Carlo Acutis continua ad attirare a sé giovani, anche oltre i confini della sua stessa Nazione. In Polonia arriva la sua figura, grazie ad una serie di pubblicazioni che hanno permesso agli stessi giovani polacchi di capire chi fosse ma soprattutto di suscitare in loro l’interesse e il desiderio di avvicinarsi a Dio e cambiare vita.
Le sue reliquie già sono presenti nella patria di San Giovanni Paolo II, all’interno del santuario della Beata Vergine Maria, Stella della Nuova Evangelizzazione e S. Giovanni Paolo II a Toruń e nella parrocchia di san Girolamo a Stara Miłośnia. Ma il cappellano diocesano dei giovani ha portato le reliquie del Beato, di recente, nella Cattedrale di Elk, nel nord est del Paese.
Il cappellano diocesano: “Volevamo Carlo presente fra i nostri giovani”
“Dopo aver espletato tutte le formalità, abbiamo ricevuto direttamente dal Vaticano le reliquie del primo grado del Beato. Mi ha affascinato la sua storia ma non volevo soltanto parlarne. Così è nata l’idea di averlo presente tra i giovani in forma di reliquie” – spiega don Adrian, cappellano diocesano.
I giovani hanno bisogno di un amico con Carlo Acutis: “Da quando la vita quotidiana dei giovani si è spostata su Internet a causa della pandemia, in questo momento la Chiesa ci dona il Beato che ha usato questo mezzo per evangelizzare i suoi coetanei” – conclude.
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Il Vescovo di Elk: “Carlo trasmetteva i valori in cui credeva”
Lo scorso 23 febbraio, con una celebrazione solenne, le reliquie del Beato sono state portate nella Cattedrale di Elk. “Carlo aveva una straordinaria capacità di trasmettere i valori in cui credeva e di aiutare le persone a scoprire che Dio è vicino a noi e che vivere con Lui è qualcosa di bello. Voleva attirare a Gesù quante più persone possibile” – ha spiegato, nella sua omelia, il Vescovo di Elk, Mazur.
Un invito a tutti i giovani a seguire l’esempio di Carlo, il quale disse: “Non ho sprecato un minuto della mia vita in cose che non piacerebbero a Dio”.
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ROSALIA GIGLIANO