Carmelo Musumeci, l’ergastolano a cui Don Benzi ha cambiato la vita

 

Uno dei relatori del ‘Festival della comunicazione’ di questo 2017 è stato Carmelo Musumeci, detenuto a vita che ha deciso di cambiare vita grazie all’intervento di Don Benzi. La sua relazione si basava sulla comunicazione dietro le sbarre, un mondo che Musumeci definisce la morte dei sogni.

Incarcerato a vita nel 1991, ha passato i primi 6 anni di carcere in regime di 41 bis (misura estrema ideata per punire i colpevoli di reati di mafia) e per i primi 18 mesi è stato anche in isolamento diurno. Un periodo interminabile in cui Musumeci ha avuto il tempo di pensare a tutta la sua vita ed ai suoi errori. Per 20 anni non gli è stato concesso nemmeno un giorno di libertà vigilata, poi nel 2011 gli sono state concesse undici ore per permettergli di ritirare la laurea in Giurisprudenza all’Università di Perugia.

Quelle undici ore hanno rappresentato per lui una molla per cominciare a scrivere, di quel giorno c’è un toccante racconto intitolato “Undici ore d’amore per un uomo ombra”, poi divenuto il suo primo libro. Uomo ombra è l’epiteto che l’ergastolano utilizza per descrivere i carcerati, definiti così perché una volta entrati in carcere smettono di esistere per la società perbenista e diventano poco più che semplici ombre di un passato da dimenticare.

Il cambiamento di quest’uomo colmo di rabbia, però, è avvenuto qualche anno prima, nel 2007, quando ha incontrato Don Oreste Benzi. L’incontro è avvenuto poco prima che questo morisse, Musumeci aveva organizzato uno sciopero della fame con gli altri ergastolani ed il suo primo istinto era solo quello di provocare il sacerdote: “Avevo organizzato uno sciopero della fame di tutti gli ergastolani. Lo provocai. Ero sicuro che mi avrebbe detto di no. Così gli dissi, con tono sarcastico: se la sentirebbe di appoggiare la nostra manifestazione, quella dei cattivi e colpevoli per sempre?”. Don Oreste rispose alla provocazione con un sorriso prima di rispondere: ‘Tutti possono essere recuperati’”.

Musumeci era incredulo, si aspettava una risposta di condanna, in quel momento capì di avere un sacco di pregiudizi sugli uomini di chiesa: “Mi caddero tutti i pregiudizi verso il prete e anche verso la Chiesa. Da quel momento, noi detenuti non ci sentimmo più soli. Don Oreste chiese a tutta la comunità da lui fondata, la Papa Giovanni XXIII, di appoggiare la nostra lotta. E in quel giorno iniziò il mio cambiamento. Don Oreste ci sdoganò, anche a livello sociale. In un momento in cui nessuno ci dava ascolto, lui ci fece sentire la sua solidarietà. Si fece nostro compagno di viaggio. Quello che dice oggi papa Francesco sui detenuti, io lo sentii allora da don Benzi: l’uomo non è il suo errore”.

Quell’episodio ha cambiato la vita dell’ergastolano che da quel momento ha smesso di provare risentimento e si è votato agli studi ed alla scrittura. Adesso Carmelo Musumeci ha due lauree (Giurisprudenza e Filosofia), è uno scrittore e lotta per i diritti dei carcerati, consapevole che è giusto pagare dazio per i propri errori, ma non per questo bisogna perdere la dignità.

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