Ospite di ‘Cartabianca’, il medico Alberto Zangrillo tiene duro sulla propria linea ed invita gli italiani ad avere un minimo di ottimismo.
Il primario del San Raffaele ribadisce che non ci sono più casi gravi e che bisogna distinguere tra contagiati e malati.
Nella giornata di ieri il Ministro della Salute, Roberto Speranza, ha ribadito che al momento non si può asserire con certezza che il rischio Covid-19 sia zero. Questo perché il virus continua a circolare nel mondo (in maniera lieve e con sintomi meno gravi anche in Italia) ed anzi il numero di casi continua a crescere. Con una circolazione così ampia in alcuni Paesi del mondo non si può infatti escludere a priori che un caso di ritorno possa innescare un nuovo focolaio.
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Questa è la posizione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, questa è anche quella del Comitato tecnico-scientifico e del governo. Non bisogna abbassare la guardia, poiché pensare che il rischio sia zero equivarrebbe ad abbandonare qualsiasi precauzione e a permettere, qualora se ne presentasse la situazione, al virus di circolare troppo liberamente.
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C’è chi da mesi va contro a questa narrazione dell’emergenza che porta avanti il governo e ci tiene a far sapere agli italiani che la fase grave della diffusione del Covid in Italia è stata superata a maggio. Con questa posizione non vuole sottovalutare il rischio di un possibile ritorno, ma evidenziare che al momento non c’è motivo di avere paura. Stiamo parlando ovviamente del dottor Alberto Zangrillo, primario del San Raffaele e primo a sostenere che l’emergenza clinica sia finita.
Ospite ieri sera di ‘Cartabianca’, il medico ha ribadito la propria posizione ed ha dichiarato: “Chi ha a che fare con la clinica e ha vissuto l’emergenza ritiene che sia giusto dire agli italiani continuiamo ad avere prudenza, comportiamoci responsabilmente, non abbassiamo la guardia ma siamo ottimisti”. Un messaggio tranquillizzante che non è un invito all’imprudenza, bensì alla positività.
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Luca Scapatello
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