I cartoni animati sono sempre stati l’intrattenimento preferito da tantissimi bambini di ogni età. Ma in alcuni casi, possono avere anche una funzione diseducativa.
Un pene lunghissimo per un personaggio dei cartoni animati. Una vergognosa scena che sarebbe stato meglio tagliare, ma che è andata in onda comunque. Don Fortunato Di Noto ci spiega cosa è successo.
Il cartone animato incriminato
Una tv danese, sabato 2 gennaio, ha mandato in onda un cartone animato. E fin qui niente di strano se non fosse stato per l’attenzione di alcuni genitori su di una scena particolare: un personaggio con un pene lunghissimo.
Una scena del genere all’interno di un cartone animato per bambini di età compresa fra i 4 e gli 8 anni ha suscitato polemiche e clamore. Il protagonista di questo cartone animato è un certo John Dillermand, un uomo dal pene lunghissimo che usa, come se fosse la cosa più normale del mondo, per compiere azioni legate al quotidiano.
Dall’alzare una bandiera, allo spingere un passeggino per strada, a restituire palloncini ad altri bambini che li avevano persi. Il tutto, fatto con il suo pene lungo.
Don Fortunato Di Noto: “Che senso ha fare un cartone del genere”
Don Fortunato Di Noto, fondatore dell’associazione Meter (fondazione impegnata nella lotta contro la pedopornografia) ha detto la sua e spiegato il motivo per cui quella scena e quel cartone non dovevano esser assolutamente mandati in onda. “Io mi chiedo che senso ha produrre un cartone di questo tipo, che senso ha erotizzare e pornografare i bambini. I cartoni animati sono sempre serviti a veicolare messaggi e perché no anche una morale, un’indicazione” – ha spiegato.
“Negli anni, abbiamo denunciato la manipolazione dei cartoni della Disney, anche dei Simpson […] La domanda che mi pongo è qual è il fine, di tale assurda questione? E mi chiedo anche chi mi trasmetterebbe un cartoon contro la pedofilia invece?” – obietta il sacerdote.
La spettacolarizzazione di alcune scene
La spiegazione di don Di Noto si concentra, anche, sulla spettacolarizzazione che è stata data a queste scene: “Una psicologa danese ha difeso il cartone, sostenendo che sono gli adulti ad averlo “sessualizzato”, mentre i bambini lo percepirebbero come innocente […] Io vorrei capire la percezione della sessualità di questa psicologa […] Ma i bambini come percepiscono tutto ciò? La strutturazione del loro corpo, dei loro desideri, in che modo viene influenzato da tutto questo?”.
Don Fortunato: “Un messaggio sbagliatissimo”
Una società che si contraddice: da un lato si combatte ogni tipo di violenza, però poi si mostrano immagini del genere soprattutto ai più piccoli: “L’uomo di per sé a volte sfocia nell’ipocrisia […] Chi ha il potere delle parole, se non i ricchi del mondo? […] Un cartoon del genere che sta facendo discutere, è stato proposto dai magnati di una comunicazione che vogliono porre l’attenzione sull’argomento e probabilmente per farlo accettare, per farlo diventare normale” – conclude don Fortunato.
ROSALIA GIGLIANO