Una missione ONU che si macchia di un delitto incredibile: ad Haiti, sono tanti i bambini nati dagli abusi subiti dalle donne da parte dei Caschi Blu.
Erano intervenuti per riportare la pace e la tranquillità in uno dei Paesi più poveri del mondo: ma i Caschi Blu dell’ONU hanno violentato molte donne.
Le Nazioni Unite sommerse da uno scandalo: i Caschi Blu hanno violentato tantissime donne durante la loro missione di pace ad Haiti. A riferirlo un nuovo studio pubblicato su ‘Conversation’, una rivista accademica internazionale sostenuta da un consorzio di università.
Uno studio proposto da due professori delle Università di Birmingham e dell’Ontario si basa su delle interviste condotte nel 2017. In quell’anno, la missione dei Caschi Blu ONU (una missione di peacekeeping Minustah) era ad Haiti. Nell’intervista a più di 2500 abitanti del posto, 265 persone hanno parlato di casi di bambini figli di Caschi Blu.
Violenza sessuale, stupro o qualcos’altro? C’è chi ha parlato di stupro, ma c’è anche chi è stato ancora più specifico: “Lo schema prevedeva un rapporto sessuale con le minorenni in cambio di un piccolo pagamento o di un pasto” – è citato nello studio.
I bambini nati da queste violenze, chiamati proprio “piccoli Minustah”, sono figli di giovanissime adolescenti, fra i 12 e i 13 anni, stuprate, incinte e lasciate a vivere in precarie condizioni di vita dagli stessi caschi ONU, militari che avrebbero dovuto prestare loro aiuto e soccorso ma che, invece, hanno preferito fare altro.
“Lo sfruttamento sessuale e l’abuso da parte di personale Onu è inaccettabile” – ha dichiarato il portavoce del dipartimento al peacekeeping Nick Birnback.
Anche il segretario generale dell’ONU, Antonio Guterres, ha espresso parole di sdegno per questa colpa della quale si sono macchiati i Caschi Blu: “E’ inaccettabile. Per tutta la durata del mio mandato sarò inflessibile: tolleranza zero per chi si macchia di questi crimini”.
Lo studio ed il rapporto consegnato parlano di “un’accusa rivolta a militari di 13 diverse nazioni, in maggioranza brasiliani e uruguaiani, che venivano rimpatriati ogni volta che una gravidanza veniva scoperta”.
Da missione di pace e stabilizzazione, a missione di violenza e di stupro. Tutto questo è inaccettabile. Il mondo deve mobilitarsi e fare qualcosa. Lo studio di queste ricercatrici non può rimanere invano. Se nemmeno più dei Caschi ONU ci si può fidare, allora veramente all’umanità non resta più nemmeno la speranza di avere un mondo nel quale l’uomo sia capace di portare pace.
ROSALIA GIGLIANO
Fonte: ilmessaggero.it
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