In occasione della prossima Pasqua di risurrezione desideriamo parlare di risurrezione. Le fonti storiche non hanno conservato solo la memoria della risurrezione definitiva di Gesù, ma anche delle risurrezioni “provvisorie” di altri svariati soggetti. Queste risurrezioni si differenziano da quella di Gesù per il fatto che le persone ritornate in vita sono poi nuovamente decedute dopo alcuni anni. Le fonti a cui faccio riferimento sono il Vecchio e il Nuovo Testamento, le agiografie e i verbali dei processi di canonizzazione. Abbiamo, allora, le risurrezioni avvenute per mezzo di Elia (1 Re 17,17-24) e di Eliseo (2 Re 4,30-37), e quelle operate direttamente da Gesù: la risurrezione della figlia del capo della sinagoga Giairo (Mc 5,35-43), del figlio della vedova di Nain (Lc 7,11-17) e di Lazzaro (Gv 11,17-44) “che già da quattro giorni era nel sepolcro”. Abbiamo i casi di risurrezione collettiva avvenuta dopo la morte di Gesù (Mt 27,52) e i casi riportati negli Atti degli Apostoli: le risurrezioni di Tabità (At 9,38-42), avvenuta per mezzo di Pietro, e del giovane Èutico (At 20,7-12), verificatasi per intercessione di Paolo. Per finire, abbiamo altre fonti extra bibliche che riportano diverse testimonianze di risurrezioni. Albert J. Hebert nel suo libro I morti risuscitati riporta per nostra comodità 400 casi di risurrezione contenuti nei verbali dei processi di canonizzazione.
Tutti questi miracoli sono poco conosciuti anche da chi legge i vangeli ed è cristiano. Molti di coloro che li conoscono, poi, li percepiscono in modo sfocato come se il passato velasse loro la vista con le sue nebbia e così le risurrezioni passate non incidono nella loro intelligenza e volontà. La provvidenza divina, però, viene in aiuto alla nostra debolezza e ci offre sempre nuovi segni indicatori dell’aldilà. Flaviano Patrizi nel suo libro Illusione o realtà riporta quattro straordinari casi di risurrezione avvenuti ai nostri giorni. La straordinarietà di queste risurrezioni sta nelle condizioni in cui si sono verificate: tre delle quattro risurrezioni, infatti, sono avvenute tre giorni dopo il decesso e in ambiente ospedaliero. La morte dei soggetti era, quindi, indubitabilmente accertata. Inoltre, in tutti e quattro i casi di risurrezioni riportati nel libro Illusione o realtà, i risorti hanno offerto un resoconto di ciò che videro nell’aldilà.
Nel video sottostante il teologo Flaviano Patrizi accenna a due dei quattro casi di risurrezione riportati nel suo libro Illusione o realtà.
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