Il caso sta facendo fortemente discutere in Francia. La giovane Mila, studente liceale di 16 anni, sui social ha offeso l’islam e ora si trova sotto scorta.
Mila si è lasciata ad andare ad esternazioni contro l’islam dopo essere stata offesa per il fatto di essere lesbica. Inizialmente, sembrava una lite tra adolescenti sopra le righe. Poi però si è passati alle minacce di morte verso la giovane. Che si è vista totalmente abbandonata dalle istituzioni. Secondo l’avvocato Richard Malka, tra minacce di morte, di torture e di stupro, a inizio luglio 2020 siamo già a 30 mila.
La giovane Mila avrà una scorta per avere offeso l’islam
Così, dopo un lungo tira e molla, e al seguito delle lettere infuriate da parte del papà della giovane, il ministro dell’Interno Christophe Castaner ha dato l’annuncio: la giovane Mila avrà una scorta.
Il Paese è infatti tragicamente segnato dal terrorismo islamico, che non sembra affatto sparire, tutt’altro. Il caso recente di Samuel Paty, professore decapitato per avere parlato di libertà di espressione in classe, si somma alla tragica uccisione di Padre Hamel sull’altare della sua chiesa, e via via a tutte le altre, dal Bataclan a Charlie Hebdo. Per questo, da parte dell’opinione pubblica la paura per la giovane Mila è alta.
Islam e violenza: da settimane la vicenda infiamma la Francia
La discussione da settimane infiamma il Paese. Mila è una liceale di Lione, e la lite innescata su Instagram con il coetaneo islamico ha portato da parte della ragazza a una risposta veemente, in cui ha mandato a quel paese in modo volgare l’islam. Ma alle minacce di morte che hanno seguito al triste caso, si sono aggiunte informazioni sensibili come l’indirizzo di casa.
Lei voleva rispondere a un ragazzo che le aveva dato della “sporca lesbica”, non aveva intenzioni particolare di offendere i musulmani. Ora però si trova a fare i conti con una situazione di forte tensione.
La giovane invoca libertà di blasfemia. Ma in Europa si rischia la vita
L’invocazione della giovane, intervistata da diverse emittenti televisive, è quella di “libertà di blasfemia“, la stessa che la legge francese punta a proteggere. In Francia infatti, secondo il codice legislativo, si può irridere o offendere una religione e i suoi simboli, ma non chi la professa.
La realtà, però, è che nel bel mezzo dell’Europa c’è un Paese che si trova davanti al rischio di dovere fare i conti con una esecuzione pubblica in nome dell’islam. Da settimane Mila ha dovuto smettere di frequentare la scuola, il liceo Léonard-de-Vinci di Villefontaine, vicino a Lione, e non si sa quando e come potrà ritornarvi.
Vigilanza particolare per lei e la famiglia. La rabbia del papà
Attualmente, la Polizia nazionale l’ha resa oggetto di una vigilanza particolare, insieme ai suoi familiari. All’inizio è stata ospitata nel pensionato di un liceo militare, poi ha cominciato l’anno nel liceo militare a condizione di mantenere il segreto più totale. Per errore, in una videochat con degli amici si è lasciata sfuggire il nome dell’istituto, così è stata cacciata anche da lì. Finirà l’anno scolastico a casa, in Dad.
Il padre, scrivendo una “lettera ai vigliacchi”, indirizzata anche i militari, scrive: “A differenza di lei, colonnello, e di tanti altri, Mila non si sottometterà mai”. “Vi siete sbarazzati di Mila al primo pretesto”, continua la missiva, pubblicata su Le Point. “Ma se neanche l’esercito può permetterle di proseguire gli studi, che cosa possiamo fare noi genitori? Per noi è un film dell’orrore“, dice. Ci si chiede se non lo sia, in realtà, per l’intera nazione francese, quando non per l’Europa tutta.
Giovani Bernardi