Il catechismo di Pio X , una roccaforte dell’insegnamento cattolico

 

Il declino della fede è  dovuto al repentino calo dei valori morali spirituali e delle pratiche religiose , forse anche al prematuro accantonamento  del catechismo inteso alla maniera di Pio X, egli fu un Papa giusto che vedeva prima di altri la china presa dalla società moderna. Egli aveva capito in anticipo che il secolarismo avrebbe distrutto la tradizione della Chiesa e per questo motivo redasse un catechismo che sostituisse la ‘Dottrina cristiana breve’ utilizzata fino a quel momento e che potesse in qualche modo innovare l’insegnamento rendendolo più rapido e comprensibile ad una società che in breve tempo sarebbe stata analfabeta da un punto di vista religioso.

Egli si oppose anche al modernismo in maniera ufficiale con l’enciclica ‘Pascendo Domini Grecis’, un documento dove denunciava l’inconciliabilità delle filosofia moderniste con il cattolicesimo e dove condannava suddette eresie. L’insegnamento voluto da Pio X continuò fino al Concilio Vaticano II per poi cadere in disuso, il motivo, secondo alcuni, che ha condotto i cristiani ed il cristianesimo alla decadenza attuale.

Nell’enciclica Pascendi si nota come il Santo Padre avvertiva che la filosofia modernista puntava a rendere la cultura millenaria della Chiesa soggetta ai voleri delle filosofie moderne, come se qualunque stato potesse in qualche modo influenzare la parola di Cristo. L’eresia di queste nuove idee consisteva nel fatto che si voleva sottoporre a giudizio umano le parole lasciateci da Gesù Cristo, colui che era indubbiamente uomo, ma anche e sopratutto Dio in terra, come se si potesse modificare lo stato delle cose solo in base ad una percezione soggettiva.

La storia ci ha insegnato che in qualche modo le idee professate dal modernismo hanno vinto e che l’insegnamento della chiesa, prima preponderante per la cultura italiana ed europea, sono state lentamente accantonate per fare spazio ad un insegnamento laico, distaccato da quello religioso, insomma come se la realtà potesse essere scissa dalla verità che Dio ci ha consegnato.

Fino al dopoguerra, prima dei movimenti di rivendicazione dei diritti, il catechismo non era solo un esclusiva di chi andava in chiesa, ma anche un fondamentale insegnamento della scuola primaria sancito dalla legge:

“Ha per dettato esplicito della legge, come suo fondamento e coronamento l’insegnamento della dottrina cristiana secondo la forma ricevuta dalla tradizione cattolica…. . La vita scolastica abbia quotidianamente inizio con la preghiera, che è elevazione dell’animo a Dio…”. Dalla terza elementare poi, “…si continui nella narrazione facile ed attraente di episodi del Vecchio Testamento (primo anno del ciclo) e del Vangelo. Nel secondo e nel terzo anno del ciclo si tengano pure facili conversazioni sui Comandamenti e sui Sacramenti, sulle Opere di misericordia corporale e spirituale, sul Santo Patrono, sulle tradizioni agiografiche locali, sui Santi la cui vita possa interessare particolarmente i fanciulli, sui periodi dell’anno ecclesiastico e sulla Liturgia romana; si leggano e si commentino passi del Vangelo, accessibili alla mentalità degli alunni”.

Adesso la parola di Dio viene letta ed insegnata solo durante il catechismo in Chiesa, e spesso per recuperare fedeli, viene anche fatto uno sconto del periodo di apprendimento. Ma come si può fare a combattere il progressivo disgregamento della comunità cattolica? L’unico modo è far si che i giovani tornino ad interessarsi a Dio grazie ad un insegnamento sincero ed immediato, esattamente come aveva proposto Pio X.

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