La Cattedrale dell’Assunta di Montepulciano si conserva l’immagine della Madonna di Montepulciano, legata al miracolo dell’apparizione del livido sul volto di Maria.
Nell’area di Montepulciano, tra la Valdichiana e la Valdorcia, è infatti ricca di chiese e santuari, e nel centro della Cittadina si trova la Cattedrale in cui viene ancora oggi custodita l’immagine miracolosa.
Si tratta di un vero gioiello rinascimentale incastonato in una piazza bellissima, che è Piazza Grande. Montepulciano infatti venne elevata a sede vescovile nel 1561, così gli abitanti del luogo trasformarono la Pieve di Santa Maria in Cattedrale.
L’architetto Valentino iniziò i lavori nel 1570 sopra la sagrestia e la biblioteca, ma i lavori non erano graditi dagli abitanti che nel 1586 fecero una variante al progetto iniziale. Chiamarono così i migliori architetti e scultori dell’epoca, che ognuno portò un modello in terra della sua opera ed una pianta architettonica.
Il 23 marzo 1594, il Granduca Ferdinando I dei Medici prese la decisione finale e assegnò il progetto all’orvietano Ippolito Scalza. I lavori si conclusero nel 1680, oltre sessant’anni dopo la morte dello Scalza. La ristrutturazione però costò molto cara.
La Cattedrale, entrati all’interno, dà la sensazione di essere ben più larga e lunga delle sua dimensioni reali. Questa è suddivisa a croce latina su tre navate con grandi pilastri che sorreggono archi. Le navate sono coperte da volta a crociera, e quella centrale è invece coperta con volta a botte.
Appena entrati, si trovano due parti del monumento marmoreo di Michelozzo di Bartolomeo a Bartolomeo Aragazzi. Aragazzi era Arciprete dell’antica Pieve di Maria Assunta, e lui stesso commissionò il suo monumento funebre.
Sull’altare del transetto sinistro si conserva quindi l’immagine sacra della Vergine, che vi è stata traslata dalla chiesetta di San Martino dopo l’intensificarsi dei miracoli compiuti nei confronti dei fedeli.
Sul finire del Cinquecento era infatti affrescata una piccola Maestà, con la Madonna, Gesù Bambino e San Giovanni, su un muro di una casa nei pressi dei fondi di San Martino. La pala dell’altare maggiore è invece considerata il capolavoro di Taddeo di Bartolo.
Questo è il trittico dell’Assunzione. Al centro, vi è la figura monumentale dell’Assunta circondata da angeli, Serafini e Cherubini. Sotto di lei, i dodici apostoli si accalcano attorno alla Sua tomba vuota, fiorita di rose.
Nel dipinto viene quindi raffigurata la Morte della Vergine fino alla Sua Incoronazione, nel pannello superiore. Nelle ante laterali, in cui vi sono raffigurati Santi adoranti la Vergine, si trovano da una parte l’Angelo e dall’altra Maria. Nella predella, infine, vi sono episodi della vita di Gesù e del Vecchio Testamento.
Giovanni Bernardi
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