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Santuari e Pellegrinaggi

Cattedrale Madonna della Bruna: dove Maria entrò sul carro trionfale

La cattedrale della Madonna della Bruna e di Sant’Eustachio di Matera è legata all’antica apparizione della Madonna a un contadino materano.

La Basilica Pontificia Cattedrale di Maria Santissima della Bruna e Sant’Eustachio, nota anche come la Cattedrale della Madonna della Bruna di Matera – photo web source

Si tratta della chiesa principale di Matera e dell’arcidiocesi di Matera-Irsina. La costruzione avvenne nel tredicesimo secolo, sulla punta più alta della cittadina. Sorse su di un precedente castello Normanno, e si tratta ancora oggi della cattedrale più maestosa di tutta la regione.

La costruzione della splendida Basilica della Madonna della Bruna

In quell’area, nell’antico monastero benedettino di Sant’Eustachio, che è il santo protettore della città insieme alla Madonna della Bruna, soggiornò Papa Urbano II tra il 1093 e il 1094. La cattedrale venne invece edificata precisamente nel 1230, dopo che Papa Innocenzo III aveva elevato l’arcidiocesi di Matera.

A volerla fu l’Imperatore Federico II di Svevia, Imperatore del Sacro Romano Impero e Conte di Matera. Il desiderio dell’imperatore era quello che la chiesa dominasse con la sua imponenza tutte le altre costruzioni, e anche le due sottostanti vallate dette dei Sassi. Per questo la base rocciosa fu rialzata di ben sei metri.

L’interno della Basilica Pontificia Cattedrale di Maria Santissima della Bruna e Sant’Eustachio – photo web source

L’origine della devozione alla Madonna della Bruna

All’origine si dedicò la cattedrale a santa Maria di Matera, ma nel 1318 la chiesa risulta già essere intitolata a santa Maria dell’Episcopio. Nel 1389 Papa Urbano VI istituì però la festa della Visitazione. In quell’occasione, allora, la chiesa venne infine intitolata alla Madonna della Bruna.

Papa Giovanni XXIII infine la elevò alla dignità di basilica minore il 2 luglio 1962 , e anche San Giovanni Paolo II visitò la splendida basilica nel 1991. Dopo alcuni interventi di restauro avuti nel 2003, la basilica è stata riaperta al culto il 5 marzo 2016 da cardinale Pietro Parolin, aprendo in quella stessa occasione anche la porta santa giubilare.

L’interno della Chiesa e le varie modifiche negli anni

L’interno della chiesa, a croce latina e a tre navate, negli anni ha subito molte trasformazioni, ma l’esterno conserva ancora la sua facciata originaria, caratterizzata dal rosone a sedici raggi, dominato dall’arcangelo Michele e affiancato da 4 colonnine e il 12 colonnine pensili, che stanno rispettivamente a simboleggiare i 4 evangelisti ed i 12 apostoli.

La tradizionale processione per la Madonna della Bruna di Matera. Le vie cittadine esplodono festanti durante la giornata della festa patronale – photo web source

Ai lati della porta sono poste le statue dei santi Pietro e Paolo, mentre invece ai lati della facciata si possono ammirare le statue seicentesche dei santi Eustachio e Teopista. La La navata centrale della chiesa è illuminata da 10 finestre, e nel controsoffitto si trovano tre tele dipinte dal calabrese Battista Santoro.

Gli importanti affreschi presenti all’interno

Molto rilevante è l’affresco bizantino, che si trova all’interno, della Madonna della Bruna con il Bambino, risalente al 1270 e attribuito a Rinaldo da Taranto. Nell’immagine, posta sull’altare della prima campata della navata sinistra detto “della Bruna”, Gesù benedice con due dita i fedeli.

Nel secondo altare invece, dedicato a San Giovanni da Matera, si trova il sarcofago contenente le spoglie del santo. Sul terzo altare, infine, si trova una tela di ottima del 1633, opera del frate Francesco da Martina.

La Madonna della Bruna di Matera. Ogni anno si ricorda l’apparizione della Madonna a un contadino materano, in cui Maria chiese di farla entrare in città su di un carro trionfale  – photo web source

La cappella rinascimentale dell’Annunziata è infine realizzata da Giulio Persio, e in fondo alla navata si trova il presepe realizzato tra il 1530 e il 1534 dagli scultori Altobello Persio e Sannazzaro di Alessano. Il suggestivo presepe richiama elementi caratteristici della città di Matera.

Giovanni Bernardi

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Giovanni Bernardi

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