Venne costruita nel luogo in cui si erigeva un antichissimo tempio e fece da sfondo a un miracolo che sconvolse persino Napoleone.
Il duomo di Ancona è dedicato a san Ciriaco ed è la cattedrale metropolitana dell’arcidiocesi di Ancona-Osimo, si tratta di una chiesa medioevale in cui lo stile romanico si fonde con quello bizantino. La caratteristica più scenografica è però quella della sua posizione, alla sommità del colle Guasco, da dove domina tutta la città di Ancona e il suo golfo.
La cattedrale simbolo religioso della città di Ancona
La cattedrale di San Ciriaco è da sempre il simbolo religioso della città di Ancona. Fu papa Pio XI ad elevarla, nel maggio 1926, alla dignità di basilica minore. Il millenario della dedica della cattedrale è stato festeggiato il 30 maggio 1999, con la visita nel capoluogo dorico di papa Giovanni Paolo II che vi celebrò messa. La cattedrale, inoltre, è stata al centro delle celebrazioni del Congresso eucaristico nazionale con la visita del papa Benedetto XVI nella settimana dal 3 all’11 settembre 2011.
La tradizione storiografica vuole che i dori siracusani, fondatori della colonia greca di Ankón, l’attuale Ancona, eressero nell’acropoli della nuova città un tempio dedicato ad Afrodite. Fu sopra a questo tempio che venne costruita, nel quinto secolo una basilica paleocristiana dedicata a San Lorenzo, di cui ci sono ancora alcune testimonianze all’interno dell’attuale chiesa.
I corpi dei santi protettori vennero trasferiti nella cripta
La basilica di San Lorenzo, posta sulla sommità del colle e con il portale d’ingresso rivolto all’epoca verso la città, faceva da contraltare alla chiesa cattedrale fuori dalle mura e dedicata a Santo Stefano per custodire una sacra reliquia del santo, uno dei sassi con i quali il Protomartire era stato lapidato a Gerusalemme, che poi si rivelò miracolosa.
Quando Ancona iniziò il suo cammino di repubblica marinara, dopo la fine del decimo secolo, la chiesa divenne la nuova cattedrale della città e in questa occasione venne ampliata, pur mantenendo le tre navate preesistenti. Alla fine dei lavori, i corpi dei santi protettori San Marcellino e San Ciriaco vennero trasferiti nella cripta all’interno della basilica.
La basilica venne dedicata al patrono di Ancona
Dopo il tredicesimo secolo la basilica venne dedicata al patrono di Ancona, San Ciriaco, martire e vescovo della città. La basilica assunse l’aspetto che ancor oggi conserva nel quindicesimo secolo, quando vennero costruiti il coro e le due adiacenti cappelle.
Importanti artisti rinascimentali lavorarono nella cappella di sinistra, come Piero della Francesca affrescò sulla parete uno Sposalizio della Vergine e Giovanni Dalmata realizzò il monumento a Girolamo Ginelli. Nel quindicesimo secolo, papa Pio II morì nell’episcopio che sorgeva a fianco della cattedrale, in attesa di partire per la crociata indetta per tentare di salvare, dopo la caduta di Costantinopoli, i territori dell’ex-impero bizantino minacciati dai Turchi.
Le centinaia di fedeli che assistettero al miracolo
Nella prima metà del diciottesimo secolo vi lavorò il grande architetto Luigi Vanvitelli, che progettò la monumentale edicola in cui venne posta l’immagine votiva della Madonna del Duomo. Ma quando, in attesa dell’arrivo dell’esercito napoleonico, nel 1796, si verificò il miracolo della Madonna del Duomo, furono centinaia i fedeli testimoni.
Nel 1926 il duomo fu insignito del titolo di Basilica pontificia, e nel 2000 fu celebrato il millenario del duomo di Ancona, riferitosi non alla costruzione dell’edificio sacro ma al momento in cui divenne cattedrale. Tutt’intorno, l’edificio si presenta come una poderosa e luminosa massa in pietra bianca del Conero e in marmo greco, tutto incentrato sullo slancio della cupola nella crociera.
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Il Duomo di San Ciriaco vanta una delle più antiche cupole d’Italia
Il Duomo di San Ciriaco, inoltre, vanta una delle più antiche cupole d’Italia. L’interno è a croce greca a tre navate, e le colonne sono romane di reimpiego e terminano su bei capitelli, alcuni dei quali bizantini. Nel duomo di San Ciriaco sono presenti due cripte, poste sotto gli altari laterali, che sono la Cripta delle Lacrime e la Cripta dei Santi Protettori.
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Nella prima, vi sono le tombe di alcuni dei vescovi della Diocesi di Ancona-Osimo, mentre nella seconda si trovano le spoglie dei santi patroni della città, custodite in preziose urne. All’interno, infine, la Cattedrale non presenta una grande presenza di dipinti, di cui molti sono nella zona absidale. Allo stesso tempo, però, collocato nella rispettiva cappella, si trova il miracoloso quadro della Madonna Regina di tutti i Santi.
Giovanni Bernardi