La Cattedrale di San Rufino, ad Assisi, riporta al miracolo della statua che pianse nel 1494 mettendo fine a un duro scontro che stava avvenendo in città.
Si tratta del principale luogo di culto cattolico della città di Assisi, chiesa madre cattedrale della diocesi di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino, che sorge nell’omonima piazza. La fondazione della chiesa attuale risale probabilmente all’VIII secolo.
La consacrazione della Cattedrale di San Rufino ad Assisi
Nel 1228 ci fu la consacrazione dell’altare maggiore da parte di papa Gregorio IX. Mentre invece nel 1253 fu consacrata l’intera chiesa, una volta completata, per mano di Innocenzo IV. Nel 1571 l’interno della cattedrale è stato in seguito ristrutturato su progetto di Galeazzo Alessi, e da allora ha assunto l’attuale conformazione.
La facciata è una delle opere più significative del romanico “umbro”. Questa la si può confrontare con esempi coevi a Spoleto, come ad esempio potrebbero essere il Duomo e San Pietro. La fascia inferiore risale invece al dodicesimo secolo, in particolare riguardi ai tre portali fiancheggiati da leoni e grifi scolpiti. Il portale centrale poi, in particolare, presenta una ricca ornamentazione.
La miracolosa statua della Madonna del Pianto
La lunetta ospita il Cristo in trono entro un clipeo, posizionato tra il sole, la luna, la Madonna che allatta e infine San Rufino. Il portale destro invece possiede una lunetta con Due uccelli che si abbeverano a una fonte. La fonte rappresenta le anime cristiane che si abbeverano alla grazia divina. Invece il portale sinistro ha Due leoni posizionati attorno a un vaso.
Alla sinistra della facciata si eleva poi il maestoso campanile romanico, con la cella campanaria decorata con doppie bifore. L’interno con impianto basilicale, infine, è ripartito in tre navate divise da pilastri. Solo sopra le volte si rilevano tracce della chiesa primitiva, tra le quali i resti di una cupola.
Nelle immediate adiacenze è infine ubicata la Cappella della Madonna del Pianto. Dentro di questo si trova ad essere la copia lignea della Pietà quattrocentesca, di ignoto scultore tedesco in terracotta policroma. La scultura originale riporta a quella che nel 1494 fu vista lacrimare, provocando la pace in città, ma che purtroppo è stata trafugata nel 1982.
Giovanni Bernardi