Il numero di agosto della celebre rivista non è stato distribuito nel regno saudita. I vertici del Paese islamico si sarebbero “offesi” per la presenza del capo della Chiesa cattolica in copertina. E temono quella che viene chiamata la “rivoluzione silenziosa” di Bergoglio, in una nazione ossessionata dal controllo e ostile al cambiamento.
Riyadh (AsiaNews/Agenzie) – Le autorità di Riyadh hanno censurato la versione araba del numero di agosto del National Geographic, che riportava in copertina (nella foto) l’immagine di papa Francesco. Sebbene in via ufficiale non vi siano state spiegazioni della messa al bando, i vertici del Paese islamico si sarebbero “offesi” per la presenza sulla prestigiosa rivista del capo della Chiesa cattolica.
In un breve messaggio affidato a twitter, i responsabili della versione araba di National Geographic hanno parlato di edizione “bannata” per ragioni di “carattere culturale”, senza peraltro fornire ulteriori dettagli.
Secondo quanto riporta il sito foreignpolicy.com, il direttore Alsaad Omar al-Menhaly si sarebbe scusato con i lettori per la mancata distribuzione del numero di agosto, dovuta al fatto che la rivista “non ha ottenuto il permesso di ingresso [nel Paese] per motivi culturali”.
Il titolo di testa, secondo cui papa Francesco starebbe promuovendo una “rivoluzione silenziosa”, avrebbe messo in allerta e irritato profondamente il regime saudita, da sempre ossessionato da rivolte o proteste di piazza. Per le autorità religiose il concetto di religione “fluida” e disponibile al “cambiamento” per adattarsi alla modernità (ciò che fa il pontefice argentino nella Chiesa cattolica per la rivista) è proprio quanto essi si ostinano a combattere, mantenendo una versione “pura” e immutabile dell’islam.
L’Arabia Saudita si basa sulla Sharia, la legge islamica, che commina la “pena di morte” nei casi di “omicidio, violenza sessuale, traffico di droga e stregoneria”. Nel regno ultraconservatore sunnita wahabita, alle donne è vietato guidare e devono essere sempre accompagnate da un uomo cui sono legate da stretto legame di parentela.
Inoltre, in questi giorni il papa continua a rilanciare una politica di accoglienza e sostegno ai profughi in figa dalle guerre in Medio oriente, in particolare i siriani (in maggioranza musulmani), aprendo le porte del Vaticano e invitando i sacerdoti a fare lo stesso nelle parrocchie; di contro l’Arabia Saudita non ha accolto nessun profugo in quattro anni di confltto, mantenendo sigillate le proprie frontiere.
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