Da quando siamo piccoli ci viene insegnato che la misericordia di Nostro Signore è infinita, che non c’è un solo peccato che non possa essere perdonato, perfino un pentimento in fin di vita, dopo un esistenza fatta di peccati, può schiudere le porte del paradiso (basta pensare al ladrone in croce accanto a Gesù Cristo).
Questo ci spinge a chiederci se ci sia almeno un peccato che non si può risanare grazie alla misericordia divina. La risposta a questo quesito sorprenderà molti, in realtà c’ un peccato che nemmeno Dio è disposto a perdonare: l’offesa dello Spirito Santo. Basta leggere i vangeli di Matteo, Luca e Marco per rendersi conto che tutti loro giungono a questa verità insindacabile, ad esempio Matteo scrive: “Qualunque peccato e bestemmia sarà perdonata agli uomini, ma la bestemmia contro lo Spirito non sarà perdonata. A chiunque parlerà male del Figlio dell’uomo sarà perdonato; ma la bestemmia contro lo Spirito non gli sarà perdonata”.
Ma come si fa ad offendere lo Spirito? Noi sappiamo che il mistero della trinità si disvela quando accettiamo dentro di noi lo Spirito Santo che discende grazie all’intercessione di Gesù Cristo e che rappresenta la dimora di Dio dentro il nostro corpo. Il messaggio lasciato da Gesù era che nonostante la sua morte terrena lui sarebbe rimasto insieme a noi attraverso lo Spirito Santo. Lui si è sacrificato per la nostra salvezza ed in cambio ci ha chiesto di abbracciare la Chiesa e lo Spirito Santo come guida per un esistenza terrena di serenità ed un eternità di beatitudine.
Abbiamo, dunque, tutti gli strumenti per salvarci e siamo informati su di essi, ignorarli corrisponde ad ignorare Dio, rifiutarlo e questo non può essere accettato. Il rifiuto di Dio è la stessa scelta effettuata da Lucifero prima di diventare Satana, rifiutare Dio pertanto corrisponde a schierarsi consapevolmente dalla parte del demonio, un offesa che non può essere superata ne tollerata.
A commettere questo peccato sono gli atei e gli eretici, ma ci sono altre offese contro lo Spirito Santo? Nella fattispecie dei peccati contro lo spirito (quei peccati fatti con malizia) sono stati inseriti da Pio IX sei comportamenti: disperazione della salvezza; presunzione di salvarsi senza merito; impugnare la verità conosciuta; invidia della altrui grazia; ostinazione nei peccati; impenitenza finale.
In realtà, spiega Giovanni Paolo II, non si tratta nemmeno di una mancata misericordia da parte di Dio, i soggetti in questione hanno ricevuto la grazia divina della “Verità” ed hanno deciso di non crederci, di non accettare la salvezza, qui è il nostro libero arbitrio ci condanna senza soluzione di scampo e non Dio.
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