La Cei ha lanciato il sito ‘Chi ci separerà?’ uno strumento per pregare insieme agli italiani e condividere iniziative a livello nazionale.
La necessità di rimanere in casa ha portato alla chiusura delle chiese, il sito permetterà ai fedeli di continuare a pregare.
Bisogna rimanere in casa
Il messaggio è stato ripetuto a chiare lettere nell’ultima settimana: l’emergenza Coronavirus si contrasta rimanendo a casa. Questo obbligo è nei confronti della salvaguardia della nostra salute, ma soprattutto per quella dei nostri cari, dei malati, degli anziani e nel rispetto del lavoro alacre svolto da infermieri e medici in queste settimane. Ridurre il contagio è necessario per non far collassare il sistema sanitario nazionale, per limitare il numero di vittime che, purtroppo, aumentano giorno dopo giorno.
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Chiaramente questo obbligo comporta una rinuncia enorme. Il nostro stile di vita è modificato radicalmente e non si può nemmeno andare a Messa. Per i fedeli si tratta della rinuncia più difficile da affrontare, ma al momento è necessario assolvere a questo obbligo. Il Vaticano ha lasciato la libertà ad ogni Vescovo di decidere se tenere o meno aperte le parrocchie per la preghiera solitaria dei fedeli, ma pare che sempre più diocesi si dirigano verso la chiusura totale.
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Messe in diretta ed il sito della Cei per pregare insieme
La Cei si sta uniformando al bisogno che la popolazione italiana ha sviluppato in questo momento di difficoltà, cercando di dimostrare il sostegno della Chiesa anche a distanza. Lo ha fatto finanziando le parrocchie e le sedi della Caritas affinché possano continuare a dare sostegno reale sul territorio. Lo sta facendo anche da un punto di vista pastorale, aprendo il sito ‘Chi ci separerà?’, dove vengono raccolte tutte le migliori iniziative delle diocesi italiane per pregare tutti insieme in questo periodo di quarantena.
Sul sito si legge che lo scopo della Cei è di creare un: “ambiente digitale che raccoglie e rilancia le buone prassi messe in atto dalle nostre diocesi, offre contributi di riflessione e approfondimento, condivide notizie e materiale pastorale”. Così facendo si vuole: “Testimoniare ancora e sempre l’ impegno della Chiesa che vive in Italia nel continuare a tessere i fili delle nostre comunità. La convinzione che ci guida è che le criticità, lo smarrimento, la paura non possano spezzare il filo della fede, ma annodarlo ancora di più in speranza e carità”.
Il primo evento nazionale è quello previsto per il prossimo 19 marzo (Festa di San Giuseppe). In questo giorno viene chiesto ai fedeli di recitare il rosario, accendere una candela ed esporre dal balcone un drappo bianco a partire dalle ore 21. Per chi vorrà seguire la preghiera in diretta, sarà possibile farlo sintonizzandosi su ‘Tv 2000’.
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Luca Scapatello