È uno degli champagne più apprezzati al mondo, ma sono davvero in pochi a conoscerne la sua particolare origine, legata addirittura a un religioso.
Sapevi, infatti, che la sua nascita la si deve ad un monaco? Sì e, stando a quanto racconta la tradizione, il tutto sarebbe scaturito da un grave errore.
Una storia molto particolare che vale la pena conoscere.
Uno champagne…da monastero
Da poco è iniziato il nuovo anno e, ancora, non abbiamo dimenticato i festeggiamenti del capodanno. Proprio durante queste feste (ma anche in ogni situazione che ci piace ricordare) si è soliti festeggiare con lo champagne. Qualunque sia la sua marca, la sua origine, purchè sia champagne, bisogna averlo per festeggiare.
Ce ne è uno, in particolare, sul quale si concentra la nostra attenzione. Come racconta anche un articolo postato su “Churchpop”, il famoso champagne francese Dom Perignon sarebbe nato grazie proprio ad un monaco benedettino. Stiamo parlando, infatti, del monaco Dom Pierre Perignon. Nato nel pieno del 1600, aveva iniziato a conoscere il vino e le sue proprietà fin da bambino, grazie al lavoro nei vigneti di suo padre.
Successivamente, poi, la sua vocazione e l’essere accolto all’interno del monastero di Saint-Pierre d’Hautvillers, dove è stato ordinato ed è vissuto fino al giorno della sua morte. Ma come è nato lo champagne, divenuto così famoso in tutto il mondo? La storia è molto particolare.
Dom Perignon: la sua storia molto curiosa
All’interno del monastero dove Pierre si trovava, la produzione del vino era di consuetudine e, proprio a lui, era stata affidata la responsabilità delle cantine. Stando anche a quanto racconta Churchpop, ci sono due versioni che da qui scaturiscono per la nascita dello champagne che porta il nome di questo monaco.
La prima è quella di un errore, ovvero che, proprio mentre si stava preparando il vino e lo si metteva all’interno delle bottiglie, alcune di queste siano esplose. Questo portò lo stesso monaco a intuire che poteva rendere il vino anche frizzante. La seconda ipotesi, invece, racconta che sarebbe stato lo stesso Pierre ad aggiungere zucchero e fiori mentre si stava imbottigliando il vino prodotto in monastero, provocandone così la fermentazione.
La storia che abbina il monaco Perignon allo champagne omonimo non vede, però, tutti concordi. A portare avanti, però, la storia stessa è stato un altro monaco, tale Dom Groussard. Quest’ultimo, infatti, ha svelato che Perignon era in grado di riconoscere un vigneto, qualsiasi ne sia stata la sua provenienza, anche solo assaggiandone un acino.
Mito o no, leggenda o meno, la storia non mente mai.