Sì, un frutto delle sofferenze di Charlie ecco mostrarsi in Italia: è nata la lobby per la vita. Si chiama: LifeAid, che significa: Aiuto alla vita. È nata per l’indignazione di vedere medici, sapienti e intellettuali decretare che la vita del piccolo Charlie, per la sua qualità, era giudicata non vivibile e la sopravvivenza troppo costosa per le strutture sanitarie.
LifeAid è un progetto che nasce dalla Steadfast onlus, una elle organizzazioni che più si è battuta per la sopravvivenza del piccolo più famoso al mondo. Il suo scopo è chiaro: aiutare a vivere. Come? Basandosi su competenze adeguate ai tempi che corrono, costruendo una rete operativa di competenze. Medici, giuristi esperti di comunicazione, esperti di bioetica, sociologi, economisti, tutti in rete per sostenersi a vicenda nel tutelare la vita di ogni essere umano, in tutte le possibili situazioni di fragilità.
LifeAid tutela la vita e lo fa sostenendo le persone più vulnerabili, insieme alle loro famiglie. Lo fa con vere e proprie azioni di lobbying verso tutte le istituzioni e gli enti governativi, verso società private influenti, verso le organizzazioni internazionali e vuole collaborare con altre realtà prolife con tutti coloro che condivideranno gli stessi obiettivi.
“Saremo un gruppo di lavoro ben distinto, sia nell’operare che nella metodologia d’azione, da altre associazioni già esistenti. – ha dichiarato Emmanuele di Leo, Presidente di Steadfast onlus e anima del nuovo LifeAid – Collaboreremo con altre organizzazioni specializzate in più e differenti settori, proprio perché siamo convinti che ognuno può dare qualcosa, specialmente se agisce nella sua area di pertinenza.”.
Doverosa è questa battaglia e ci auguriamo che Dio benedica questa iniziativa. Resta solo da chiarire da dove provengono i fondi per nascere così robusti.