Per tradizione cristiana sappiamo che Dio assegna ad ognuno di noi un Angelo custode che veglia sulla nostra esistenza sin dai primi giorni di vita. Nella maggior parte dei casi non ci è concesso vedere il nostro Angelo e dunque non sappiamo che aspetto abbia, se possa essere simile a noi oppure totalmente diverso. Questo perché l’Angelo custode ha sì il compito di vegliare su di noi ma non può fisicamente interferire con la nostra esistenza o impedirci di compiere un’azione errata, può suggerirci un’azione qualora ne avessimo bisogno ma, in base ai racconti lasciati dagli avi, lo fa solo attraverso dei segni che possono essere di carattere naturale (un vento improvviso) o attraverso una voce che ci sussurra nella testa la strada corretta da intraprendere. Così come il Paradiso anche credere all’esistenza dell’angelo custode è questione di fede, dunque solo chi ne ha una granitica può riconoscere i segni divini lasciati nel nostro percorso dagli angeli.
Ci sono casi in cui delle persone hanno visto, o credono di aver visto il proprio Angelo custode. Su ‘Aleteia‘, ad esempio, viene riportata la storia di un soldato americano che durante la Seconda guerra mondiale sarebbe stato salvato dal suo Angelo custode. Secondo il suo racconto, il soldato si trovava in territorio italiano dopo essere sfuggito ad un campo di prigionia italo-tedesco. Mentre camminava è stato attirato dall’odore di carne che cuoceva ed avvicinandosi alla fonte di quell’odore ha visto due donne che cucinavano. Spinto dai morsi della fame si stava per avvicinare alle due donne ma, all’improvviso, gli è apparsa una bambina bionda vestita di bianco che gli ha fatto, poggiando l’indice sulle labbra, segno di fare silenzio. Il soldato si è nascosto tra i cespugli e poco dopo ha visto due soldati tedeschi parlare con le donne, comprese immediatamente che se fosse andato a parlare con le donne lo avrebbero catturato nuovamente quindi si girò verso la bambina, ma questa era scomparsa nel nulla.
Nelle sue memorie l’uomo si dice certo che quella bambina fosse il suo Angelo custode e che da quel momento fu convinto che Dio voleva che tornasse in patria dopo la guerra. Credere o meno a questo episodio è questione di fede, per chi ne ha è semplice condividere l’opinione del soldato poiché se l’Angelo custode decide di apparire, assume sicuramente un aspetto rassicurante, degno di fiducia per farci sentire al sicuro.
Luca Scapatello
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