Spesso si sente parlare nella Chiesa di “carismi” pur non avendo una precisa consapevolezza d questo termine, che si distanzia dall’uso che ne viene fatto comunemente. Dal punto di vista spirituale, infatti, c’è solo una prospettiva in cui se ne può parlare.
Spesso si sente parlare di “carisma” di un gruppo, di un fondatore, di un’istituzione: ma cosa si intende davvero?
I carismi sono infatti dei doni dello Spirito ed è solo all’interno di questa cornice, quella della vita nello Spirito, che si possono capire. La loro natura è quella di contribuire all’edificazione della Chiesa, e per questo si tratta di doni che vanno messi a disposizione del prossimo.
Se si volesse dare una definizione di carisma, lo si descriverebbe come l’azione dello Spirito Santo nelle coscienze e nei cuori dei fedeli, che opera e agisce per portare frutti all’intera umanità. Tuttavia, per accogliere l’azione dello Spirito nel proprio cuore bisogna farsi docili ad Esso.
Ci sono perciò due livelli in cui i carismi agiscono, dall’alto e dal basso. Il carisma non si esprime infatti in dati oggettivi ma si esplicita nel vissuto delle persone. Il carisma è il dono che lo Spirito fa di sè stesso ad ogni credente, affinché Cristo sia conosciuto e amato da tutti e in ogni tempo o epoca storica. Questo fa sì che il carisma si dispieghi in modalità sempre nuove e al tempo stesso antiche.
Nel carisma c’è la forza con cui Gesù attrae a sé i suoi figli. Potremmo perciò dire che il carisma è una forza, una “energia”, che porta alla continua unità del popolo di Dio che si trasforma così nel corpo di Cristo. A tutti i battezzati sono infatti conferiti doni carismatici, e fin già dentro la vocazione battesimale i cristiani sono chiamati ad essere un unico corpo.
Lo Spirito si dona infatti anche per fare in modo che ogni cristiano trovi e scopra nella proprio comunità di fede un luogo in cui trovare il proprio volto, superando così quella solitudine dell’individualismo narcisistico troppo spesso presente oggi per approdare a una comunità in cui l’io viene accolto dal noi. Nel dono di sé emerge il senso della fraternità cristiana che permette anche ai singoli di ritrovarsi.
Spesso i cristiani non sono del tutto consapevoli dei tanti doni che ricevono da Dio in maniera gratuita. Già dal Battesimo, così come anche in tutti gli altri Sacramenti, i cristiani ricevono i “doni dello Spirito Santo”, che sono sette, ognuno con determinate caratteristiche.
Il Timor di Dio fa vivere alla Sua presenza, l’Intelletto fa conoscere la Sua verità, la Sapienza fa vedere il senso delle cose, la Scienza fa scoprire la retta via, il Consiglio fa cercare la rettitudine, la Fortezza dona il coraggio di realizzare i propri intenti, e la Pietà fa sì che tutto si mantenga al proprio posto, rispettando così l’ordine di Dio.
Da questi doni ne discendono molti carismi, legati ad esempio all’istruzione dei fedeli, al loro alleviamento oppure al governo della comunità. San Paolo ne ha enumerati una serie nella Prima lettera ai Corinzi (1Cor 12, 4-12). Si va nel primo caso dal carisma di apostolo, profeta, dottore, evangelista o esortatore, all’uso delle parole di saggezza o sapienza, al discernimento dello spirito, al dono delle lingue o al dono di interpretare le lingue.
Poi si passa al carisma dell’elemosina, dell’ospitalità, dell’assistenza, della fede, delle guarigioni, fino al potere dei miracoli. Infine ci sono i carismi di pastore, di ministero e di governo. Fino ad arrivare ai carismi della vita religiosa oppure all’infallibilità del Sommo Pontefice.
Il Catechismo della Chiesa Cattolica li descrive come “straordinari o semplici e umili, i carismi sono grazie dello Spirito Santo che, direttamente o indirettamente, hanno un’utilità ecclesiale, ordinati come sono all’edificazione della Chiesa, al bene degli uomini e alle necessità del mondo”. E afferma che ci sono persone concrete che ricevono carismi, che permettono loro di agire in aspetti o circostanze determinate.
Tuttavia, bisogna anche specificare che i carismi non sono requisiti per la salvezza personale. Chi ha carismi maggiori non è più santo degli altri. Dio infatti concede i carismi all’interno della Chiesa per i meriti di Cristo e per il bene della Chiesa. Il dono rivelato dallo Spirito con i carismi agisce sempre in funzione di un servizio all’interno della Chiesa.
Come infatti spiega sempre il Catechismo, i carismi “sono una meravigliosa ricchezza di grazia per la vitalità apostolica e per la santità di tutto il corpo di Cristo, purché si tratti di doni che provengono veramente dallo Spirito Santo e siano esercitati in modo pienamente conforme agli autentici impulsi dello stesso Spirito”.
“Vi sono poi diversità di carismi, ma uno solo è lo Spirito; vi sono diversità di ministeri, ma uno solo è il Signore; vi sono diversità di operazioni, ma uno solo è Dio, che opera tutto in tutti”, scrive l’Apostolo Paolo. “Tutte queste cose è l’unico e il medesimo Spirito che le opera, distribuendole a ciascuno come vuole. Come infatti il corpo, pur essendo uno, ha molte membra e tutte le membra, pur essendo molte, sono un corpo solo, così anche Cristo”.
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