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Che donna sarebbe oggi la Madonna

Siamo abituati ad immaginare la Madonna come eterea, pura, come la Santa di tutti i Santi e forse ci dimentichiamo che, prima di tutto, è stata una donna, una moglie, una madre.
Certamente non è stata una moglie come le altre, poiché custodiva in se il frutto dello Spirito Santo.

Certamente non è stata una mamma come le altre, perché venne resa mamma del suo e nostro Creatore; le venne riconosciuta e affidata una maternità specialissima, tanto da renderla benedetta tra tutte le donne.

Tutto questo, certamente, non la rese una donna comune, ma come le donne comuni è stata alle prese con la lista della spesa, coi conti da far tornare, con le chiacchiere del vicinati, con le amicizie più o meno sincere e con ogni altro tipo di felicità o di dolore che umanamente conosciamo.

Ognuno di noi potrebbe immaginarsela molto vicina alla sua vita, non solo perché ora, dall’alto dei cieli ci assiste, ma per come ha vissuto su questa terra. Così, potremmo prenderla ad esempio, potremmo cercare di fare come ha fatto lei, nata senza peccato e senza colpa alcuna e rimasta tale per l’eternità.

Del resto, anche Papa Francesco ha cercato di immaginarsela e nel suo libro “Ave Maria”, in cui dice: “Da quando è nata fino all’Annunciazione, al momento dell’incontro con l’angelo di Dio, me l’immagino come una ragazza normale, una ragazza di oggi, una ragazza non posso dire di città, perché Lei è di un paesino, ma normale, educata normalmente, aperta a sposarsi, a fare una famiglia. Una cosa che immagino è che amasse le Scritture: conosceva le Scritture, aveva fatto la catechesi ma familiare, dal cuore”.

E come la definì don Tonino Bello, Maria era, prima di tutto, una donna senza retorica, semplice, pratica e questo la avvicinava tanto alla nostra umanità: “Donna vera, prima di tutto. Come Antonella, la ragazza di Beppe, che ancora non può
sposarsi perché disoccupata e anche lui è senza lavoro.

Come Angela, la parrucchiera della città vecchia che vive felice con suo marito. Come Isabella, la vedova di Leo che il mese scorso è morto in un naufragio lasciandola con tre figli sulle spalle. Come Rosanna, la suora stimmatina che lavora tra i tossicodipendenti della Casa di accoglienza
di Ruvo.
Donna vera, perché acqua e sapone. Perché senza trucchi spirituali. Perché, pur
benedetta tra tutte le donne, passerebbe irriconoscibile in mezzo a loro se non fosse per
quell’abbigliamento che Dio ha voluto confezionarle su misura: «vestita di sole e
coronata di stelle”.

Antonella Sanicanti

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