È una domanda che Papa Francesco ha rivolto ai fedeli presenti nella Basilica di San Pietro in un’occasione particolare, ma è come se l’avesse rivolta direttamente a ciascuno di noi.
Spesso, la diamo per scontata come risposta ma il Santo Padre ci suggerisce di guardare ai santi, in particolare a Pietro e Paolo per dare, a questa domanda, una risposta quanto più convinta e bella possibile.
Di cosa parla Papa Francesco? Scopriamolo insieme.
Una domanda importante a cui rispondere
Tanti sono gli spunti di riflessione davanti ai quali Papa Francesco, ogni giorno o in determinate occasioni liturgiche, ci mette davanti. Sputi che ci facciano pensare, confrontare, guardare con uno sguardo più intenso e pulito a Dio Padre.
In occasione della festa liturgica dei santi Pietro e Paolo, patroni di Roma, il Pontefice è partito da una domanda particolare alla quale proprio i due Apostoli di Cristo hanno risposto nel mondo più convinto possibile, mai indugiando, arrivando persino a donare la vita per lui: “Chi è Gesù per me?”.
Eh, bella domanda, diremmo noi. Ma per un attimo, non rispondiamo frettolosamente con un lapidario: “Si, Gesù è per me…”, oppure: “No, Gesù non è per me…”. Fermiamoci e riflettiamo. Francesco parte proprio così, dicendoci che Pietro e Paolo sono stati fra i primi “a rispondere ad una delle domande fondamentali della vita”.
Sì, perché per tutti coloro che si dicono e si professano cristiani, questa è la domanda cardine attorno alla quale gira tutta la propria esistenza: “Chi è Gesù per me?”. Papa Francesco ci fa riflettere: “Guardando a Pietro e Paolo […] essi hanno risposto vivendo la sequela ed annunciando il Vangelo”.
Con l’aiuto del Papa, “chi è Gesù per me?”
Il Pontefice, inoltre, ci fa anche guardare ad un altro aspetto: “E’ bello crescere come Chiesa della sequela, come Chiesa umile che non dà mai per scontata la ricerca del Signore”. Ed è proprio qui che deve posarsi un attimo la nostra attenzione: quanto cerchiamo il Signore? Lo cerchiamo sempre, o soltanto quanto ne abbiamo bisogno? Quando siamo in difficoltà nella nostra vita?
Chi è Gesù per me? È, sì, il Signore della vita, ma è soprattutto il mio amico, il mio fratello, colui sul quale appoggiare la mia spalla, certi di non restar delusi. Sì, perché Lui non ci abbandona, non ci lascia soli nella tempesta, è lì, anche quando non ce ne accorgiamo.
Il Papa, inoltre, continua con un altro spunto di riflessione: “E’ bello se diventassimo una Chiesa al tempo stesso estroversa, che non trova la sua gioia nelle cose del mondo, ma nell’annuncio del Vangelo al mondo per seminare nei cuori delle persone la domanda su Dio”. Ecco: anche se non ci abbiamo mai fatto caso, come dice Francesco, questa domanda è seminata nel nostro cuore sin da principio.
E noi come rispondiamo?