Spesso capita di sentire persone che sostengono che il demonio sia solamente un simbolo, non una persona. Non è affatto così: è un essere perverso e pervertitore.
A queste persone è necessario rispondere certamente con dolcezza, ma anche con estrema chiarezza che quanto i cristiani sanno non è solo un’invenzione, ma è una certezza ricevuta dalla Divina Rivelazione. Satana è, purtroppo, un essere al di fuori della natura umana. Per tale ragione si può dire che appartiene all’ordine preternaturale.
La Bibbia, ricorda il sito amicidomenicani.it, spiega che si tratta di un essere di natura angelica che ribellandosi a Dio si è trasformato in un essere perverso e pervertitore.
Il Catechismo poi lo specifica meglio. “La Chiesa insegna che all’inizio era un angelo buono, creato da Dio”, viene sottolineato nel paragrafo 301. Il Concilio Lateranense svoltosi nel 1215 specifica inoltre che “il diavolo infatti e gli altri demoni sono stati creati da Dio naturalmente buoni, ma da se stessi si sono trasformati in malvagi“.
In sostanza si tratta di un essere di natura angelica e pertanto dotato di intelligenza. Ma di un’intelligenza del tutto particolare. Quella angelica, infatti, è un’intelligenza intuitiva che coglie tutto e subito. A differenza di quella propria dell’uomo, che è di natura razionale e pertanto progressiva.
Inoltre il diavolo è anche dotato di volontà. Il che lo rende un essere cosciente, intelligente e libero. Quello che infatti è accaduto, è che la sua natura è rimasta la stessa anche dopo la ribellione a Dio. Per cui, come le comuni persone dotate di intelligenza e volontà, se ne deduce che anche i demoni stessi rispondano a un carattere personale.
Non si tratta cioè di forze malefiche anonime e cieche. Al contrario, fin nella Bibbia vediamo come il demonio interloquisce con Dio, con Gesù e con gli uomini. Sono diversi infatti i passi biblici in cui accade.
Gesù si rivolge a lui dandogli del tu. Nel Vangelo di Luca (Lc 8,30-33) si legge: “Gesù gli domandò: «Qual è il tuo nome?». Rispose: «Legione», perché molti demòni erano entrati in lui. E lo scongiuravano che non ordinasse loro di andarsene nell’abisso. Vi era là una grande mandria di porci, al pascolo sul monte. I demòni lo scongiurarono che concedesse loro di entrare nei porci. Glielo permise. I demòni, usciti dall’uomo, entrarono nei porci e la mandria si precipitò, giù dalla rupe, nel lago e annegò“.
Papa Paolo VI nel 1972 disse che il peccato è “occasione ed effetto d’un intervento in noi e nel nostro mondo d’un agente oscuro e nemico, il demonio”. Da cui ne deriva, spiego Montini, che “il male non è più soltanto una deficienza, ma un’efficienza, un essere vivo, spirituale, pervertito e pervertitore. Terribile realtà. Misteriosa e paurosa”.
Sempre nella stessa catechesi il Papa santo di Concesio spiegava che satana è “il nemico numero uno”, “il tentatore per eccellenza”. “Sappiamo così che questo Essere oscuro e conturbante esiste davvero, e che con proditoria astuzia agisce ancora; è il nemico occulto che semina errori e sventure nella storia umana”, diceva Paolo VI.
Cristo, nel Vangelo di Giovanni (Gv 8, 44-45), lo definisce “l’omicida fin da principio”, nonché “padre della menzogna“. Perciò è molto pericoloso pensare che questo sia una sorta di figura metaforica e inventata dall’uomo, distante dalla realtà. Perché non è affatto così, e cristiani lo sanno per certo. “Esce dal quadro dell’insegnamento biblico ed ecclesiastico chi si rifiuta di riconoscerlo esistente”, spiegava sempre Paolo VI.
Riferendosi a “chi ne fa un principio a sé stante, non avente esso pure, come ogni creatura, origine da Dio”. Oppure anche a chi “lo spiega come una pseudo-realtà, una personificazione concettuale e fantastica delle cause ignote dei nostri malanni”. Tutto ciò è qualcosa che non ha nulla a che fare con la Dottrina cattolica.
Se infatti satana è l’accusatore, Gesù è il nostro avvocato, il difensore, o anche Paraclito. Che ci difenderà fino all’ultimo giorno di fronte al Padre. Per questo non c’è nulla da temere. Gesù ci ha indicato la strada della Salvezza, e noi dobbiamo solamente seguirlo fino in fondo.
Come spiegato anche nel Vangelo di Giovanni (1 Gv 2,1-2): “Figlioli miei, vi scrivo queste cose perché non pecchiate; ma se qualcuno ha peccato, abbiamo un Paràclito presso il Padre: Gesù Cristo, il giusto. È lui la vittima di espiazione per i nostri peccati; non soltanto per i nostri, ma anche per quelli di tutto il mondo”.
Giovanni Bernardi
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