È l’unico caso avvenuto nella storia dell’umanità e nel momento più drammatico, quell’uomo consapevole delle sue colpe, viene riscattato da Gesù in persona che gli spalanca le porte del Paradiso.
Il primo vero Santo è stato proclamato dallo stesso Gesù, in uno dei momenti più tristi della sua vita.
Era lì, accanto alla croce di Gesù, insieme al suo compagno malfattore. I due ladroni e Gesù nel mezzo. Le tre croci sul Golgota, ci raccontano i Vangeli. Loro, due malfattori che venivano condannati a morte e, nel mezzo Gesù, l’innocente che alla morte veniva condannato dai nostri peccati.
Uno dei due ladroni sbeffeggia Gesù: “Se tu sei veramente il Figlio di Dio, scendi dalla Croce”, diceva. Ma l’altro, invece lo rimproverava, facendolo rinsavire che la loro era una giusta condanna perché avevano compiuto del male, mentre Gesù “non ha fatto nulla di male”.
Lo riconosce come uomo giusto, innocente. “Non hai alcun timore di Dio, tu che sei condannato alla stessa pena? Noi, giustamente, perché riceviamo quello che abbiamo meritato per le nostre azioni; egli invece non ha fatto nulla di male. Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno” – sono le parole del ladrone buono, trascritte nel vangelo di Luca (29, 39 – 42).
Quella che colpisce più di tutti è la risposta di Gesù: “In verità io ti dico: oggi con me sarai nel paradiso”. Nell’elenco universale dei santi, alla data del 25 marzo, vi è anche il Buon Ladrone, canonizzato dallo stesso Gesù. Un uomo di cui non si conosce neanche il nome, ma che Gesù porta con sé in Paradiso. In uno dei momenti più dolorosi e difficili della loro vita, sia del ladrone che di Gesù, l’uomo riconosce e vede in Cristo, appeso ad una croce come lui, un Re, il Re dei Re.
E Gesù ama quell’uomo da subito, attraverso quell’ “oggi sarai con me in Paradiso”. Come spiega il teologo sul quotidiano Famiglia Cristiana, “l’uomo ha già meritato la qualifica di buon ladrone. È uno, infatti, che sa riconoscere di meritare per i suoi delitti la pena massima e infamante”. La richiesta di ricordarsi di lui a Gesù quando entrerà nel suo regno “[…] è il suo tranquillo e totale atto di fede in Gesù” – spiega il teologo.
Una supplica a Gesù, una piccola fiammella di fede che si sta accendendo anche nel cuore di quel buon ladrone. E il Signore, questo, lo riconosce. Per questo gli dice che sarà con Lui, da oggi stesso, in Paradiso.
Tante sono state anche le leggende e le ipotesi sul nome date al buon Ladrone. Come racconta il Vangelo apocrifo di Nicodemo, l’uomo si chiamava Disma. Il Vangelo arabo dell’infanzia, un altro apocrifo del VI secolo, aggiunge un racconto di come Disma impedì ad altri ladroni della sua banda di derubare Maria e Giuseppe durante la loro fuga in Egitto.
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