Chi era il “Santo volante”? La storia delle estasi miracolose in Puglia

La storia del “Santo volante” è del tutto straordinaria: il perché di questo particolare nome deriva dalle estasi miracolose, accompagnate da vere e proprie lievitazioni attraverso le quali il Santo proveniente dalla Puglia si avvicinava al Signore. Ripercorriamo la storia di questa eccezionale figura.

Santo
San Giuseppe da Copertino era chiamato il Santo volante – Lalucedimaria

 

Una storia del tutto eccezionale, quella di San Giuseppe da Copertino. Il miracolo, anzi i miracoli a cui il Santo ci ha abituati non erano di certo tra i più comuni. Secondo la tradizione e in base a diverse testimonianze, sappiamo che le lievitazioni, i miracoli e le profezie rappresentarono il fulcro del suo passaggio sulla terra. Il periodo storico in cui tutto questo avvenne è il XVII secolo. Sappiamo infatti che San Giuseppe nacque nel 1603, per l’appunto a Copertino, piccolo comune pugliese. La sua canonizzazione, da quanto si apprende, avvenne nel 1767, durante il Pontificato di Papa Clemente XIII. Ma ciò su cui ci si vuole concentrare in questa sede è la derivazione del suo nome. Perché San Giuseppe è conosciuto al mondo come il Santo volante?

Il Santo Volante: il perché del suo nome

Sappiamo che la prima lievitazione di questo straordinario Santo è datata 4 ottobre 1630, nel bel mezzo del XVII secolo. Secondo la tradizione, infatti, il Santo Giuseppe da Copertino si trovava nel santuario della Madonna della Grottella, nel suo paese di origine. Qui, Giuseppe si sollevò da terra e, da quanto apprendiamo, giunse fino all’altezza del pulpito. Secondo le testimonianze, questi episodi avvenivano quando il Santo era assorto nella preghiera, in piena contemplazione di Dio. Questi fatti miracolosi, che si raccoglievano sempre più frequentemente attorno alla figura del Santo, portarono gran parte dei fedeli a provare dapprima una sorta di curiosità nei suoi confronti, poi una vera e propria devozione.

San Giuseppe e le profezie

San Giuseppe, il Santo volante, era però noto anche per le sue numerose profezie. Sappiamo che il Santo morì ad Osimo, nelle Marche, nel 1663. Qualche anno prima della sua morte, da quanto sappiamo, il Santo venne inviato nella città di un altro grande Santo della Chiesa cattolica: Assisi. Proprio in questa città, secondo la tradizione, fu consegnata a Giuseppe la cittadinanza onoraria. Ma ciò che richiama l’attenzione, in merito a questo evento, fu la profezia che il Santo rivelò. Giuseppe annunciò l’imminente morte dell’allora pontefice, Urbano VIII. Le sue straordinarie doti fecero sì che, nonostante egli fosse “illetterato” (sappiamo che non ricevette un’educazione dotta), molti teologi del tempo si rivolgevano a lui  per discutere argomentazioni di ogni tipo.

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