È il compleanno di Chiara Badano, una ragazza che con la sua testimonianza di vita, ha lasciato un segno di “Luce” indelebile.
E’ il 29 ottobre del 1971 quando Maria Teresa e Ruggero Badano vengono benedetti dalla nascita di Chiara, attesa per lungo tempo. Una figlia che si dimostra subito una bambina speciale, sorridente, buona, educata. E sorprendentemente empatica con tutti quelli che incontra.
Chiara, è morta il 7 ottobre 1990, ma in un modo che interroga e apre il nostro sguardo a un orizzonte infinito da cui Chiara si era lasciato avvolgere. Dopo i “25 minuti” di lotta, quelli che sua mamma ha definito “il suo Gstemani”, Chiara si è lasciata avvolgere e trasformare da una “Luce” che risplende. Chiara Lubich, fondatrice dei Focolari, la soprannominò appunto “Luce” per il suo sorriso. Tanto più prezioso adesso in questo tempo confuso e buio. Che attira, e conduce a Colui che è la fonte di tanta Grazia. Chiara per le sue virtù di vita, è stata beatificata il 25 settembre 2010.
Chiara viene educata dalla madre, sin da piccolissima, a una vita cristiana fondata sul Vangelo. Manifesta il desiderio di aiutare chi si trova in difficoltà, e in particolare i bambini meno fortunati e quando scopre che i bambini africani vivono in estrema povertà dice alla madre:”Da adesso penseremo noi a loro”. Riceve la prima comunione il 27 maggio 1979 e da quell’evento, il Vangelo diventa il suo libro preferito. E nasce contemporaneamente in Chiara, la volontà di continuare a studiare per diventare un giorno un medico e poter aiutare chi ha più bisogno. A nove anni scopre il ‘Movimento dei Focolai’ di Chiara Lubich.
Ne entra a far parte e ne abbraccia l’ideale, e convince anche i genitori ad intraprendere quel cammino. Finite le scuole media, sceglie il liceo classico che allora era lo studio propedeutico alla facoltà di Medicina. Vuole continuare a coltivare il suo sogno di diventate medico ed andare in Africa a curare i bisognosi. Allo studio affianca la pratica sportiva per cui mostra una notevole propensione. Ama lo sci, il nuoto, il tennis e la bicicletta. Una bella ragazza intelligente e gentile. Chiara viene definita ‘Luce’ per via della sua espressione gioiosa, del suo sorriso contagioso e della sua disponibilità nei confronti degli altri.
I suoi sogni vengono spezzati quando a 16 anni a causa di un forte dolore alla spalla, che esplode durante una partita di tennis, viene sottoposta a dei controlli medici. Il responso è terribile: osteosarcoma, tumore alle ossa. Nonostante la malattia la porti velocemente verso una morte prematura, Chiara ‘Luce’ Badano, superati i cosiddetti suoi “25 minuti” di lotta interiore, si abbandona alla Volontà di Dio. Mantiene il suo sorriso e la sua gentilezza ma soprattutto rinnova la sua fede in Dio. Poco prima di morire, sceglie con la sua migliore amica, l’abito nuziale, bianco candido, come Chiara, per il suo incontro con lo Sposo.
E dice alla madre di non essere triste poiché lei felice di andare in Cielo e vuole che tutti quanti siano contenti. Chiunque l’abbia conosciuta, è stato sconvolto dalla luce che emanava ed è migliorato grazie al suo aiuto ed al suo esempio che è vivo e illumina questi tempi bui e tristi.
Simona Amabene
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