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Rimuovere San Michele è paragonare George Floyd al demonio

Rimuovere l’immagine di San Michele che schiaccia il demonio perché ricorda l’uccisione di George Floyd è l’ultima petizione degli attivisti anti-razzisti.

L’immagine al centro degli attacchi degli attivisti anti-razzisti che paragonano il diavolo, con un corpo verde e squamato e la testa nera, all’afroamericano George Floyd. Per questo chiedono di rimuoverla – sourceweb

Quindi dovremmo paragonare il povero afro-americano George Floyd al demonio? Sarebbe questa l’ultima trovata delle proteste negli Stati Uniti, che si dichiarano anti-razziste. Ma purtroppo se la prendono con la Chiesa e con il cristianesimo, gli unici nella storia dell’umanità ad avere difeso tutti gli uomini e le donne senza alcuna differenza di etnia.

La follia di un attacco pretestuoso alla fede cristiana

Nell’immagine, si vede San Michele infatti che schiaccia la testa al drago, con un corpo verde e la testa nera. Siamo quindi alla follia di un attacco pretestuoso ai simboli della fede cristiana. Che evidentemente non hanno nulla a che vedere con ciò di cui si parla. Un’idea vergognosa e pericolosa, che però diventa assurda e offensiva per lo stesso povero George Floyd, vittima innocente di questo tragico evento, che ora viene persino accostato al demonio.

La petizione è stata lanciata dagli attivisti su Change.org, e “ha raggiunto 2000 firme in poche ore”, come riportano giornali di area progressista come il Guardian o l’Huffington Post. Gli attivisti avrebbero coinvolto la corona britannica in quanto l’Ordine di San Michele e di San Giorgio rappresenta una delle massime onorificenze diplomatiche che la regina concede ad ambasciatori, diplomatici o ad alti funzionari del Ministero degli Esteri.

George Floyd, in un video pubblicato postumo, ha fortemente criticato l’uso della violenza per risolvere le controversie Metodo utilizzato anche dalla comunità nera marginalizzata nel Paese. George Floyd, ucciso nell’ambito di un posto di blocco, era di fede cristiana. Aveva tatuato sul corpo delle mani in azione di preghiera

Il dibattito su fede e suprematismo bianco

La petizione, che è stata avviata da tale Tracy Reeve, afferma: “Questa è un’immagine altamente offensiva, ricorda anche il recente omicidio di George Floyd da parte del poliziotto bianco allo stesso modo presentato qui in questa medaglia. Noi sottoscritti chiediamo che questa medaglia venga completamente ridisegnata in un modo più appropriato e che vengano fornite scuse ufficiali”.

Negli Stati Uniti il dibattito su fede e “suprematismo bianco”, quest’ultimo un elemento storico di discussione e di scontri nella società americana, sta tenendo banco in questi giorni su giornali e televisioni. Specialmente dopo che l’ondata di proteste scaturite dalla morte di George Floyd ha cominciato a prendersela con le statue disseminate nella città occidentali. Raffiguranti personaggi che hanno fatto la storia dell’Occidente, e che ci hanno condotto fino ai giorni nostri, permettendoci di vivere in società libere e democratiche. Dove è concesso anche, purtroppo, compiere gesti di questo tipo.

La rabbia folle e iconoclasta dei manifestanti

I manifestanti se la sono presa con personaggi del calibro di Cristoforo Colombo o Winston Churchill, senza i quali non avremmo gli Stati Uniti d’America o l’Europa libera dal nazismo. Poi sono passati ad altri personaggi, come in Italia Indro Montanelli, uno dei più importanti giornalisti della storia italiana. Autore, tra le innumerevoli altre opere, della monumentale e popolare Storia d’Italia composta da 22 volumi.

La statua di Winston Churchill imbrattata con le parole “fu un razzista”

Poi, ancora più di recente, sono passati a prendersela nientemeno con il Crocifisso. Perché a loro detta incarnerebbe un’immagine di Gesù Cristo che risente dell’ideologia suprematista bianca. In quanto alcuni recenti studi avrebbero affermato che la pelle del Figlio di Dio sarebbe più scura di quella indicata nelle diverse raffigurazioni che hanno contrassegnato la storia della cristianità.

L’attacco a Gesù camuffato da lotte anti-razziste

L’attivista e scrittore Shaun King avrebbe così invitato gli attivisti a distruggere le statue di Gesù per ripristinare la sua “vera immagine”. Quella cioè di uomo dalla carnagione scura. “Gli americani bianchi che per centinaia di anni hanno comprato, venduto, scambiato, violentato e schiavizzato a morte gli africani in questo Paese, semplicemente non possono avere quest’uomo al centro della loro religione”, è la provocazione dello scrittore.

“Se la vostra religione richiede che Gesù abbia i capelli biondi e gli occhi azzurri, allora la vostra religione non è il cristianesimo ma il suprematismo bianco”, ha affermato ancora l’intellettuale afro-americano. “La fede cristiana e non il cristianesimo bianco è stata la prima religione di questo Paese per centinaia di anni”.

Dietro questo pretesto c’è lo zampino del maligno?

Ora, da questa provocazione, si è passati a richiedere di abbattere l’iconografia di San Michele Arcangelo che schiaccia la testa del demonio. Triste constatare, perciò, come dietro a queste lotte per i diritti, che nulla hanno a che fare con il cristianesimo che ha sempre difeso tutti i popoli dal male e dalla violenza, finisca per esserci un attacco alla fede cristiana. Gesù Cristo, dopo essere brutalmente crocifisso, ha indicato all’umanità la Via della salvezza e della redenzione. E non ha certo chiesto di mettere a ferro e fuoco le città con rivolte violente.

I Black Lives Matter vogliono abbattere le statue di Gesù. Dietro questi attacchi strumentali c’è forse lo zampino del maligno?

Questo tipo di attacchi al cristianesimo e alla fede cristiana suonano perciò del tutto pretestuosi. Molti dubitano che, in realtà, dietro di questi ci sia lo zampino del principe delle tenebre. Che ancora una volta utilizza il caos e lo smarrimento per attaccare la fede in Gesù Cristo e nel Signore. Ma il Signore, tuttavia, non gli permetterà mai di averla vinta. 

Giovanni Bernardi

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