“Nessuno conti sulla propria saggezza, quando parla; nessuno abbia fiducia nelle proprie forze, quando soffre la tentazione, in quanto e perché si faccia un discorso retto e prudente, viene da Lui la nostra sapienza e perché si possano tollerare i mali con fortezza, viene da Lui la nostra pazienza.” . Questo diceva Sant’Agostino per metterci in guardia, contro il fascino del delirio di onnipotenza, che troppo spesso tenta e conquista noi tutti.
E’ così facile concederci il lusso di sentirci meritevoli dei nostri successi e delle nostre vittorie contro il male, ricercati per i nostri buoni consigli, apprezzati per la nostra condotta; è così piacevole rimanere al centro delle attenzioni e dei pensieri della persone che incontriamo, che dimentichiamo il peccato di superbia, uno dei sette vizi capitali.
Tutti abbiamo sperimentato, almeno una volta nella vita, la sensazione di bastare a noi stessi, la presunzione di saper sistemare tutto con le nostre abilità, ma così facendo abbiamo intrapreso la via opposta a quella che ci chiede di perseguire il Signore. Il Padre celeste, infatti, chiede a tutti, come ha fatto coi Santi prima di noi, di annullarci completamente, di fare in modo che gli altri dimentichino che siamo autori di buone azioni, di abbandonarci, soprattutto, al suo consiglio, anche quando la soluzione ci sembra già a portata di mano.
E’ questo l’atto più difficile che Dio ci domanda, ma senza di esso la porta stretta dell’umiltà che conduce direttamente al cielo, rimarrà serrata per noi.
Nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
O Gesù, mite ed umile di cuore, esaudiscimi.
Dal desiderio di essere stimato, liberami, Gesù.
Dal desiderio di essere amato, liberami, Gesù.
Dal desiderio di essere decantato, liberami, Gesù.
Dal desiderio di essere onorato, liberami, Gesù.
Dal desiderio di essere lodato, liberami, Gesù.
Dal desiderio di essere preferito agli altri, liberami, Gesù.
Dal desiderio di essere consultato, liberami, Gesù.
Dal desiderio di essere approvato, liberami, Gesù.
Dal timore di essere umiliato, liberami, Gesù.
Dal timore di essere disprezzato, liberami, Gesù.
Dal timore di soffrire ripulse, liberami, Gesù.
Dal timore di essere calunniato, liberami, Gesù.
Dal timore di essere dimenticato, liberami, Gesù.
Dal timore di essere preso in ridicolo, liberami, Gesù.
Dal timore di essere ingiuriato, liberami, Gesù.
Dal timore di essere sospettato, liberami, Gesù.
Che gli altri siano amati più di me, Gesù, dammi la grazia di desiderarlo!
Che gli altri siano stimati più di me, Gesù, dammi la grazia di desiderarlo!
Che gli altri possano crescere nell’opinione del mondo e che io possa diminuire, Gesù, dammi la grazia di desiderarlo!
Che gli altri possano essere impiegati ed io messo in disparte, Gesù, dammi la grazia di desiderarlo!
Che gli altri possano essere lodati ed io non curato, Gesù, dammi la grazia di desiderarlo!
Che gli altri possano essere preferiti a me in ogni cosa, Gesù, dammi la grazia di desiderarlo!
Che gli altri possano essere più santi di me, purché io divenga santo in quanto posso, Gesù dammi la grazia di desiderarlo!
Amen.
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