Oggi nel tribunale del Vaticano c’è stata la prima udienza del processo sugli abusi compiuti ai danni dei “Chierichetti del Papa”.
Gli abusi sono venuti a galla grazie a delle inchieste giornalistiche. Il processo in Vaticano è stato permesso da un provvedimento emanato da Papa Francesco.
Primo processo in Vaticano sugli abusi ai danni dei chierichetti
Nella giornata di oggi si è tenuta la prima udienza del primo processo per abusi sessuali su minori compiuti all’interno dello Stato Vaticano. L’inchiesta è stata avviata in seguito a delle scoperte giornalistiche. Il primo a parlare degli abusi ai danni dei chierichetti del preseminario San Pio X è stato il giornalista Nuzzi nel suo libro ‘Peccato Originale’, edito nel 2017.
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Il principale indagato è Don Gabriele Martinelli, Prete comasco che all’epoca dei fatti era un seminarista. Il Sacerdote è accusato di molestie sessuali su minori con l’aggravante di abuso di autorità. Co-indagato è Don Enrico Radice, rettore del Preseminario all’epoca dei fatti, accusato di favoreggiamento. Nel processo vaticano viene citata in causa anche la Diocesi di Como, cui fa capo il Preseminario, con le accuse di favoreggiamento, omissione e insabbiamento dei fatti. In aula oggi era presente anche Kamil Jarzembowski, uno degli ex allievi di Don Martinetti e principale accusatore del Sacerdote.
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L’inchiesta ed il provvedimento chiave di Papa Francesco
L’inchiesta giornalistica di Nuzzi è stata seguita da una seconda inchiesta portata avanti dalla trasmissione televisiva le Iene. In questa sono uscite molte testimonianze di ex chierichetti che denunciavano gli abusi subiti. Dopo le rivelazioni mostrate dal programma, la Procura di Roma ha aperto un’indagine per abuso su minori ai danni di Don Martinelli.
Per quanto riguarda l’indagine vaticana, i fatti si sono svolti in un periodo in cui le denunce di abuso dovevano essere presentate dal diretto interessato entro un anno dal crimine commesso. Quindi, nonostante fosse giunta la denuncia, per la legge vaticana non si poteva procedere al processo. L’indagine ed il successivo processo sono stati sbloccati quando il Papa ha emanato un apposito provvedimento – il rescriptum – con il quale ha rimosso la causa di improcedibilità.
Luca Scapatello