La Chiesa Anglicana ha da tempo aperto le porte agli uomini ed alle donne che decidono di cambiare sesso, adesso pare venga celebrato un battesimo bis ai transgender dopo il cambio di sesso.
Per la Chiesa Cattolica essere omosessuali o transgender implica aver fatto una scelta di vita che va contro i dettami della religione ed è dunque motivo sufficiente per considerare le persone che si trovano in questo stato nel peccato. Diversa è invece la posizione della Chiesa Anglicana che già da diverso tempo ha aperto le proprie porte ai fedeli omosessuali che desiderano far parte della comunità religiosa (sono stati concessi i matrimoni gay) e dove viene permesso persino ai sacerdoti omosessuali di esercitare. Di recente è stato deciso anche venga permesso ai transgender di sentirsi nuovamente parte della comunità anglicana come persona nuova in quanto dotata di un sesso differente rispetto a quando è stata battezzata. Per permette ciò viene effettuata una cerimonia di accoglienza che consiste in una conferma dei voti battesimali.
La Chiesa Anglicana ed il battesimo bis per i transgender
I pastori anglicani hanno specificato che la cerimonia in questione non consiste in un vero e proprio battesimo poiché il cambio di sesso non inficia la rinascita dal peccato avvenuta con il sacramentale. La cerimonia è più che altro un rinnovo dei voti presi in quella occasione, un modo per i transgender di confermare la propria adesione alla religione e per la comunità di dimostrare loro che sono i ben accetti. Ciò nonostante la cerimonia ricorda in tutto e per tutto un battesimo: la Chiesa d’Inghilterra benedice la nuova vita ed assegna un nuovo nome alla persona, viene persino bagnato il capo del fedele con acqua e olii benedetti. Inutile forse ribadire che una simile scelta è contraria alla posizione della Chiesa romana e rimane inconcepibile per i suoi fedeli.
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Luca Scapatello