Il giornalista Edward Pentin, vaticanista del National Catholic Register, nel suo ultimo libro intitolato “The Next Pope”, il prossimo Papa, si interroga su chi potrà mai essere il futuro Pontefice della Chiesa cattolica.
Che tipo di Papa sarà? Quali saranno i temi sui cui avrà maggiore sensibilità? Potrà essere questo il momento storico buono per eleggere, per la prima volta, un Papa di origine africana? Viste le proteste anti-razziste negli Stati Uniti, che si stanno propagando in tutto il pianeta al grido di Black Lives Matter, questo potrebbe essere finalmente il momento per la Chiesa di vedere alla propria guida un Papa “di colore”. La consapevolezza diffusa è che certamente ci sono nomi di altissimo livello che potrebbero fare a questo caso.
Da sempre la Chiesa si interroga sul futuro
Da sempre la Chiesa infatti, essendo una realtà viva, si interroga costantemente sul suo futuro, vista anche l’imprevedibilità degli eventi. La morte del Vicario di Cristo è un evento che può accadere anche in modo imprevedibile. L’ancor più incredibile dimissione di Joseph Ratzinger dal soglio petrino ha aperto scenari inediti sulla forma che può assumere in futuro il ruolo di Pontefice. Papa Francesco ha inoltre più volte ammesso che in futuro altre dimissioni non sono da escludere a priori.
Cosa nota è che in un conclave non sono solo i giornalisti o i fedeli a non sapere chi sarà il successivo Pontefice, ma nemmeno i cardinali elettori lo sanno. L’azione dello Spirito Santo è la vera protagonista dell’elezione del Vicario di Cristo. Di fatto, però, è cosa altrettanto risaputa che, tra gli stessi porporati elettori c’è di solito uno scambio di informazioni o anche solo di battute. Al fine di conoscere l’orientamento degli altri, e avere maggiore consapevolezza rispetto alla propria scelta.
I cardinali elettori e il rischio di sostituirsi allo Spirito Santo
A volte, queste “influenze“, quando diventano troppo strutturate e eccessive, risultano essere assolutamente inaccettabili per la Chiesa. Perché significa in qualche modo mettersi al posto dello Spirito Santo, cercando di determinare con le proprie azioni o ancora peggio con le proprie convinzioni, quando non ideologie, la successione al Soglio Petrino.
Niente di più errato, quindi, al limite del peccaminoso. Negli anni recenti infatti si è parlato della cosiddetta “Mafia di San Gallo“, come rinominata da storici e giornalisti, che avrebbe agito in preparazione del Conclave proprio in questo modo. Incontrandosi in una piccola località della Svizzera per “decidere” insieme le sorti della Chiesa cattolica.
Esprimere il proprio voto con conoscenza e consapevolezza
Ma è necessario, al netto di tutto ciò, che un cardinale possa esprimere il proprio voto secondo quanto la propria coscienza, e soprattutto il Signore, gli indica di fare. E per farlo, c’è bisogno di ricevere un insieme adeguato di informazioni sugli altri porporati, possibili futuri Pontefice.
“Nell’ultimo conclave del 2013, un cardinale ha dichiarato in modo memorabile di aver trovato confuse le informazioni ricevute e altri si sono lamentati della mancanza di informazioni su chi votavano”, spiega Pentin al giornale online InsideOver. “Questo problema è stato reso più acuto da quando papa Francesco ha cessato di tenere riunioni pre-concistoro del Collegio cardinalizio”.
Il libro che si propone come “guida” al futuro Papa
Il libro perciò si propone si essere una sorta di “guida” per cardinale e fedeli riguardo al futuro ipotetico della Chiesa. Offrendo “conoscenza dettagliata di alcuni cardinali che crediamo potrebbero essere eletti Papa”, spiega il giornalista parlando del libro che dovrebbe uscire in Italia nei prossimi mesi.
Nel testo vengono indicati 19 profili papabili, quelli cioè che secondo il giornalista potrebbe essere i futuri Pontefici. Di questo, si analizza il loro profilo ripercorrendone background, reputazione, amicizie, preferenze, pensiero. Che siano cioè, con espressioni discutibili ma che rendono bene l’idea, “sia della “sinistra” che della “destra” ecclesiastiche”.
Chi sono i nomi dei “papabili”, da destra a sinistra
Il cardinale americano Raymond Burke viene sicuramente classificato come uno dei nomi più conservatore e ortodossi della Chiesa, quindi posizionandosi alla destra. Come in parte anche il cardinale guineano Robert Sarah, uno dei pensatori più profondi, influenti e originali della Chiesa e allo stesso tempo più dediti all’integrità della Dottrina cattolica. Sarah, prefetto della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti, secondo molti analisti, studiosi e fedeli ha ottime possibilità di diventare il futuro Pontefice.
Dall’altro lato, invece, nell’area più collocabile a sinistra, cioè tra i porporati più progressisti e attenti al sociale, troviamo il porporato filippino Luis Tagle oppure l’attuale segretario di Stato vaticano, il cardinale italiano Pietro Parolin. Un’incognita degli ultimi tempi potrebbe essere invece rappresentata dal cardinale Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna a cui Papa Francesco ha donato la porpora nel 2019, con una storia legata fin dall’inizio alla Comunità di Sant’Egidio.
Le incognite emerse negli ultimi tempi
“Penso che potrebbe essere un contendente forte, certamente negli anni a venire, ma solo se il Collegio dei cardinali vuole un pontificato simile a quello di papa Francesco”, risponde Pentin parlando di Zuppi. “Non sono così sicuro in questa fase che lo vogliano”, spiega.
Mentre sull’eventualità che Bergoglio possa dimettersi come fatto da Benedetto XVI, diventando così il prossimo “papa emerito”, Pentin non lo escluderebbe a priori. “È certamente possibile che possa dimettersi e ci sono molte teorie in circolazione. Una è che Francesco potrebbe dimettersi, forse a luglio, ma che sta aspettando che Benedetto muoia per primo”.
Papa Francesco potrà dimettersi a breve?
Si tratta quindi di una rivelazione su qualcosa che potrebbe accadere? Per il giornalista è così, Papa Francesco potrebbe decidere, dopo la morte del suo predecessore, di diventare un nuovo “papa emerito”. Ma non tutti la pensano allo stesso modo, anche per via del fatto che Francesco ha in mente un piano per “riformare” le istituzioni della Chiesa e della Santa Sede, e quindi vorrà prima portare a termine questo importante impegno.
“Altri pensano che sia altamente improbabile che Francesco si dimetta, soprattutto perché ha chiaramente un piano per riformare la Chiesa in linea con la sua visione personale”, spiega. Gli analisti e gli osservatori del Vaticano da tempo mettono in luce il fatto che Papa Francesco, con le nomine di cardinali effettuate durante il suo Pontificato avrebbe una sua “maggioranza” di cardinali che a quel punto dovrebbero seguire un successore molto simile a Francesco.
Un modo di ragionare che non contempla l’azione dello Spirito Santo
Ma evidentemente, questo modo di ragionare non contempla l’azione dello Spirito Santo, riducendo purtroppo la Chiesa a un’associazione del tutto materiale. Il che non è ovviamente possibile. Pentin, inoltre, spiega che è sempre valido l’antico detto romano, secondo cui a “un Papa grasso ne segue uno magro”.
Che cioè dopo un Papa considerato in una certa maniera spesso ne segue uno dalle caratteristiche molto diverse. Dopo un “conservatore”, cioè, arriva un “progressista”, e viceversa. “Direi che per la parte conservatrice, il cardinale Sarah, e per la progressista, il cardinale Tagle, anche se è importante sottolineare che probabilmente non si vedono in quel modo”, sono i nomi del giornalista.
L’augurio è che sia un grande Papa, difensore dei valori della fede e promotore dell’amore di Cristo in tutto il mondo. E siamo certi che sarà così.
Giovanni Bernardi
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