Nella chiesa di San Carlo ai Catinari si venera la Madonna della Divina Provvidenza, ricordo della più grande delle Provvidenze: il dono di Suo figlio Gesù.
La chiesa si trova a Roma, in piazza Benedetto Cairoli, nel rione Sant’Eustachio. Per esteso, la sua dedicazione è chiesa dei Santi Biagio e Carlo ai Catinari. È stata anche sede del titolo cardinalizio di San Carlo ai Catinari, soppresso però nel 1627 e trasferito ai Santi Ambrogio e Carlo. Oggi resta invece sede della diaconia dei Santi Biagio e Carlo ai Catinari.
La splendida chiesa attuale è sorta su di una piccola chiesa risalente al dodicesimo secolo, la chiesa di San Biagio, negli anni chiamata con diversi appellattivi, tra cui dell’Anello, degli Arcari, al Monte della Farina.
Papa Gregorio XIII nel 1575 la donò ai padri Barnabiti, anche se per fare spazio al convento dei Teatini di Sant’Andrea della Valle la chiesa venne demolita nel 1617. Il nome “ai Catinari” è dovuto al fatto che nei pressi di questa chiesa sorgevano diverse botteghe di fabbricanti di catini.
Rosato Rosati fece il progetto per l’edificazione della struttura, voluta dall’ordine barnabita e completato intorno al 1620. Venne poi dedicata a San Carlo Borromeo, che fu benefattore dell’ordine religioso. Giovanni Battista Soria fece portare a termine la facciata tra il 1635 ed il 1638, e nel 1642 l’architetto Paolo Marrucelli prolungò l’abside.
Le varie cappelle laterali furono costruite e decorate in un secondo momento, per passare alla consacrazione della chiesa nel 1722 sotto il papato di Clemente XII. Nel 1860 Pio IX ordinò dei restauri nell’intero edificio, che purtroppo era stato colpito in più occasioni, ad esempio da agenti atmosferici nel migliore dei casi, e da colpi di artiglieria nei peggiori.
La chiesa mantiene uno stile barocco, caratterizzato da una facciata in travertino e con un risalto delimitato da un timpano. Nella fascia inferiore, in mezzo a tre portali, si trova un’immagine di san Carlo Borromeo. Mentre in quella superiore c’è una grande finestra con una balaustra marmorea.
Nella chiesa si trova anche una delle prime cupole dell’epoca contemporanea, che in quanto a grandezza è la quarta di tutta Roma, dopo il Pantheon, San Pietro in Vaticano e Sant’Andrea della Valle. Nel ventesimo secolo furono poi costruire altre due chiese con cupole più grandi, che sono quella dei Santi Pietro e Paolo all’Eur e quella di San Giovanni Bosco nel quartiere omonimo.
Tra le numerose meravigliose opere d’arte, di origine seicentesca, che sono conservate nella chiesa, spiccano gli affreschi di Mattia e Gregorio Preti sulla vita di San Carlo Borromeo, l’Annunciazione di Giovanni Lanfranco e il Martirio di San Biagio di Giacinto Brandi, nella cappella dei santi Sebastiano e Biagio.
Altre opere degne di nota sono quella che raffigura Santa Cecilia, opera di Antonio Gherardi, l’altare maggiore di Martino Longhi il Giovane, i Martiri Persiani di Francesco Romanelli realizzata dall’architetto Paolo Maruscelli, e infine la Morte di Sant’Anna di Andrea Sacchi.
Inoltre, nella chiesa di San Carlo ai Catinari si trova il trittico di Leonardo da Roma, risalente al 1453 e raffigurante la Madonna col Bambino tra Arcangelo Michele e San Giovanni Battista.
Giovanni Bernardi
Gli episodi relativi alla vita terrena di Gesù ci sono riportati dagli evangelisti, che, con…
La Madonna di Damasco appare a tre veggenti e pronuncia un suo particolare desiderio. I…
Per nove giorni consecutivi ci rivolgiamo con fiducia alla Vergine Maria che per il tramite…
Quella tra San Domenico e il dono della Vergine Maria è la storia di una…
Predicatore francescano, san Leonardo da Porto Maurizio, la cui memoria liturgica è oggi 26 novembre,…
Meditiamo il Vangelo del 26 Novembre 2024, iniziando la giornata con una profonda riflessione sulla…