“Un numero non trascurabile di uomini e di donne presenta tendenze omosessuali profondamente radicate. Questa inclinazione, oggettivamente disordinata, costituisce per la maggior parte di loro una prova. Perciò devono essere accolti con rispetto, compassione, delicatezza. A loro riguardo si eviterà ogni marchio di ingiusta discriminazione. Tali persone sono chiamate a realizzare la volontà di Dio nella loro vita, e, se sono cristiane, a unire al sacrificio della croce del Signore le difficoltà che possono incontrare in conseguenza della loro condizione.”.
Questo è ciò che è scritto nel Catechismo della Chiesa Cattolica, in merito agli omosessuali.
Come si legge, quindi, non è un richiamo alla gogna o un grido all’abominio, ma una semplice persa di coscienza e posizione, che è molto più naturale di quanto si possa pensare.
La chiesa ammonisce chiunque sui disordini di condotta e di sessualità. Per cui, anche gli omosessuali, come gli eterosessuali, se vogliono ritenersi cristiani, devono sacrificare i loro istinti, in favore della devozioni.
Nulla in più si chiede a loro, quindi, se non quello che da sempre viene chiesto ai cristiani tutti: il sesso non è trastullo, ma mezzo per procreare, nell’ambito di un matrimonio, benedetto da Dio.
Dice ancora il Catechismo della Chiesa Cattolica:
“Le persone omosessuali sono chiamate alla castità. Attraverso le virtù della padronanza di sé, educatrici della libertà interiore, mediante il sostegno, talvolta, di un’amicizia disinteressata, con la preghiera e la grazia sacramentale, possono e devono, gradatamente e risolutamente, avvicinarsi alla perfezione cristiana.
Il concetto è molto semplice, anche se viene spesso deformato e usato a mo’ di stendardo per appellarci retrogradi o omofobi.
Del resto, nessuno ha mai detto che essere cristiani sia semplice, però è possibile; nessuno obbliga gli altri ad esserlo, ma -per favore- non chiedeteci di tradire i nostri dogmi e non confondete la nostra coerenza con la chiusura mentale.
Ricordiamo sempre che Cristo stesso invita ad amare tutti -certo, ma per essere da esempio e mostrare loro la via giusta che conduce al Padre, non per seguire le scelte altrui e disobbedire a piacimento.