Guai a pensare che sia solo un invenzione degli uomini, che hanno voluto, in qualche modo, organizzare istituzionalmente “le cose di Dio”!
Potremmo ripercorrere, in lungo e in largo, le Sacre Scritture, scoprendo in quanti punti si parla della comunità unita nella fede all’unico Dio. Per ora, prendiamo in prestito le parole che Gesù stesso, nel Vangelo di Matteo, rivolge a Pietro.
A lui, capo degli Apostoli, che si chiamava Simone, prima dell’incontro col Messia, Gesù dice: “Io ti dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa. A te darò le chiavi del Regno dei cieli, e tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli”.
In queste poche righe, è racchiusa la missione di coloro che, come Pietro, raccolgono attorno a se una comunità di fedeli, che oggi potremmo definire (per certi versi) anche parrocchia.
In altri passi, troviamo l’istituzione dell’Eucarestia e di altri Sacramenti, come la presentazione delle prime comunità, promosse dai discepoli diretti di Cristo, ossia gli Apostoli.
Negli Atti degli Apostoli, dove sono custoditi i “resoconti” di come il messaggio di Gesù venne propagato, nel resto del mondo allora conosciuto, dopo la sua morte e risurrezione, possiamo trovare cenni di come si comportava una comunità di cristiani, una Chiesa agli esordi, potremmo dire: “Erano assidui nell’ascoltare l’insegnamento degli Apostoli e nell’unione fraterna, nella frazione del pane e nelle preghiere. (…) Tutti coloro che erano diventati credenti stavano insieme e tenevano ogni cosa in comune (…). Ogni giorno tutti insieme frequentavano il tempio e spezzavano il pane a casa prendendo i pasti con letizia e semplicità di cuore, lodando Dio”.
Ecco cosa è la Chiesa istituita dal Signore nostro Dio e guidata dallo Spirito Santo, che a Pentecoste aveva rincuorato gli animi, orfani della presenza del Messia. La domanda a cui dovremmo rispondere oggi, non riguarda tanto l’origine della Chiesa. Chiediamoci, piuttosto, se essa, espressione del Corpo mistico di Cristo, che garantisce l’unione indissolubile tra tutti noi e tra noi e lui, sia menomata in qualche suo arto. In poche parole, chiediamoci, come il Vangelo di Luca: “Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?”.
Antonella Sanicanti
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