La chiesa del Miracolo della Madonna del Fuoco è legata a un noto e importante miracolo avvenuto nella cittadina di Forlì nel quindicesimo secolo.
Il santuario sorge nel luogo in cui si trovava una speciale scuola, dove all’interno era situata la venerata immagine della Madonna del Fuoco. Vale a dire nel luogo in cui avvenne il noto miracolo della Madonna del Fuoco.
Accadde infatti che nella notte fra il 4 e il 5 febbraio del 1428 nell’edificio scoppiò un duro incendio. Lì insegnava il maestro Lombardino, e le fiamme divamparono per diversi giorni. Nel momento però in cui lo si riuscì a domare, si realizzò che uno dei muri dell’edificio era rimasto stranamente intatto.
Nel vedere meglio cosa fosse accaduto, tutti videro che in quel muro vi era posta una tavoletta di legno. Non era però una semplice tavoletta. Questa aveva infatti raffigurata sopra una xilografia della Madonna con Bambino, in seguito denominata “Madonna del Fuoco”.
L’immagine risaliva alla fine del trecento, ma in seguito a quell’evento si capì che si era trattato di un vero e proprio miracolo, con un messaggio ben preciso per la popolazione.
La Vergine aveva scelto quel luogo per manifestarsi e per non fare sentire la propria mancanza a nessuno dei suoi figli. In ricordo di questo evento prodigioso, alcuni secoli dopo si cominciò la costruzione della chiesa, precisamente nel 1797. I lavori cominciarono per opera del gesuita Andrea Michelini, anche se a occuparsi della progettazione fu Ruffillo Righini.
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Il giorno in cui in città vi entrarono le truppe napoleoniche, il progetto di costruzione dovette venire sospeso. Ma i lavori ripresero qualche anno dopo, passata l’emergenza, nel 1815, per essere completati nel 1819 con il progetto di Luigi Mirri.
La facciata della chiesa presenta uno stile neoclassico e ha una forma semicircolare. Sopra il portale, nella lunetta, vi è posto un affresco che rappresenta il miracolo e che venne realizzato da Gaetano Gandolfi. Ai lati, la chiesa presenta due paraste che terminano con dei capitelli che reggono il frontone, al centro del quale si trova una piccola finestra semicircolare.
Mentre infine l’interno, che presenta anch’esso uno stile neoclassico, è a pianta centrale, con il soffitto che presenta una cupola decorata a cassettoni, nel cui centro si apre una lanterna.
Giovanni Bernardi
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