Il Santuario della Madonna della Pioggia ospita al proprio interno l’effige molto venerata la cui storia passa per un ritrovamento incredibile e per grandi grazie.
In origine la chiesa era denominata Chiesa di San Bartolomeo di Reno, ed è situata all’incrocio tra via Galliera e via Riva di Reno. Il primo nome derivava infatti dalla sua posizione affiancata al Canale di Reno, poi sotterrato. Oggi è invece conosciuta come la Cattedrale di Santa Maria della Poggia, nome che rimanda alla tavola miracolosa della Vergine della Pioggia, conservata all’interno della Chiesa, in cui è raffigurata la Madonna col Bambino.
L’immagine venne straordinariamente ritrovata intatta, nel sedicesimo secolo, tra le macerie di un palazzo andato in fiamme due secoli prima. Diversi miracoli si verificarono in relazione a quella immagine, come la guarigione di un cieco, e in seguito la preghiera del popolo a questa effige portò a una rigogliosa pioggia in un periodo di forte siccità. Da allora questa immagine viene invocata in questo genere di situazioni.
La Chiesa è composta al suo interno di una sola navata con tre cappelle laterali, con al di sopra la volta a botte affrescata e quattro cappelle di modeste dimensioni ai lati. Tutte le opere presenti all’interno della chiesa derivano dalle generose offerte che sono state lasciate dai cittadini bolognesi per ringraziare Maria e anche l’assistenza offerta loro dalla chiesa. La venerata opera custodita all’interno è stata attribuita al pittore bolognese del quattrocento Michele di Matteo.
In un primo momento l’immagine miracolosa venne collocata al primo piano dell’oratorio, precisamente nell’anno 1449. Bisogna aspettare qualche secolo per assistere alla ricostruzione della chiesa, quando la tavola venne collocata nella nicchia sopra l’altare. In quello stesso anno, venne anche celebrata la prima processione, presenziata dal Cardinale Lambertini, futuro Papa Benedetto XIV.
Per quanto riguarda invece la facciata esterna dell’edificio, vediamo un alto portico colonnato. All’interno, invece, le decorazioni che all’interno abbelliscono tanto le cappelle quanto l’altare maggiore, non sono sempre state presenti, ma arrivarono solamente con i restauri del 1929. Nella prima cappella a sinistra si trova il dipinto del pittore bolognese Agostino Carracci.
LEGGI ANCHE: Santuario della Madonna dell’Olmo: costruito per volere della Vergine
Nell’immagine, purtroppo danneggiata da un incendio divampato durante la Seconda Guerra Mondiale, si raffigura l’Adorazione dei Pastori. Mentre invece nella cappella situata dalla parte opposta della chiesa, è possibile osservare il dipinto cinquecentesco attribuito a Lorenzo Sabbatini in cui viene raffigurata la Madonna col Bambino in trono, fra le Sante Caterina e Lucia.
LEGGI ANCHE: Basilica di Santa Maria in Trastevere: un luogo che è “fonte” di miracoli
Alla sinistra dell’altare maggiore si trova la Statua di origine duecentesca della Madonna del Serraglio. All’interno del santuario, infine, si trova anche la veste da infermiere appartenuta a San Camillo de Lellis, il fondatore nel 1575 dell’ordine dei Camilliani.
Giovanni Bernardi
La commovente storia di un uomo concepito da uno stupro che esalta il coraggio della…
Santa Cecilia, che si ricorda oggi 22 novembre, è la patrona della musica e dei…
Meditiamo il Vangelo del 22 Novembre 2024, iniziando la giornata con una profonda riflessione sulla…
Il Venerdì è il giorno della devozione al Sacro Cuore di Gesù. Ecco la preghiera…
“Fammi sentire la tua presenza”. È la preghiera della sera da recitare questo Giovedì per…
Gesù ci ha offerto molti insegnamenti di vita cristiana attraverso le sue parabole. Tra queste,…