Donald e Melanie Trump al Santuario di Giovanni Paolo II – Scoppia la polemica

Donald Trump e la moglie Melania si sono recati nel Santuario “San Giovanni Paolo II” a Washington. Numerose le polemiche.

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photo web source: ansa.it

Dopo gli scontri che si stanno perpetrando negli Stati Uniti, per la morte del cittadino americano fermato dalla Polizia, Trump va in chiesa. 

Trump al Santuario di Washington

Gli Stati Uniti stanno attraversando un momento difficile dal punto di vista sociale. Una situazione incandescente che vede la guerriglia urbana assediare le città da giorni.

In un momento come questo, il Presidente Donald Trump e sua moglie Melania si sono recati in chiesa, al Santuario intitolato a San Giovanni Paolo II. Un gesto normale, di un uomo che si reca in chiesa a pregare, ma che ha scatenato numerose polemiche, prima fra tutte quella dell’arcivescovo di Washington Wilton D. Gregory

Una foto con la Bibbia in mano

Il Santuario “San Giovanni Paolo II” di Washington si trova a pochi km dalla Casa Bianca. Da qui, Trump e Melania sono partiti per recarsi a pregare, e i reporter lo hanno subito immortalato con una Bibbia in mano. Già precedentemente, il Presidente Americano si era recato a pregare (ed anche qui lo avevano fotografato) davanti alla storica St. John Church.

Ieri mattina, invece, una preghiera davanti alla statua di Papa Wojtyla, con anche la deposizione di una corona di fiori. In questo momento difficile per il suo Paese, come un qualunque cittadino, ha sentito la necessità di chiedere aiuto a Dio, anche per poter agire nel migliore dei modi e riportare la tranquillità in città, dopo gli scontri e la guerriglia armata dei giorni scorsi nelle principali città americane.

Ma tutto ciò, non è piaciuto all’Arcivescovo di Washington.

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photo web source: npr.org

Il Vescovo della città: “Mai manipolare la Chiesa”

Trovo sconcertante e riprovevole che qualsiasi istituzione cattolica accetti di essere manipolata e che di essa si faccia cattivo uso in maniera da violare i nostri principi religiosi, che invece ci chiamano a difendere i diritti di tutte le persone” – ha dichiarato l’arcivescovo di Washington Wilton D. Gregory, sulla scia della guerriglia urbana venutasi a scatenare dopo la morte dell’afroamericano George Floyd.

Manipolare la Chiesa non è ammissibile, in nessun caso, tanto meno in una situazione difficile come quella che gli Stati Uniti stanno attualmente vivendo.

ROSALIA GIGLIANO

Fonte: ansa.it/vaticannews.va

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