Il terribile episodio che vi stiamo per raccontare è successo nel cimitero monumentale Vantiniano, dove fino a solo qualche mese riposavano le salme di ben 2.500 bambini.
Brutta sorpresa – e non è la prima – per alcuni genitori che volevano fare un dono per ricordare i loro bimbi mai nati o nati morti.
A Brescia la polizia nega ai genitori la posa di un piccolo albero di Natale per ricordare i loro bimbi mai nati. Il cimitero monumentale di Brescia ospitava uno dei circa 50 luoghi, in tutta Italia, dove era stato ricavato uno spazio di questo genere. Tra ottobre e novembre il comune ha deciso però di esumare le piccole salme senza avvisare adeguatamente i genitori. E così molte mamme, a pochi giorni dalla commemorazione dei defunti, si sono ritrovate davanti a una spianata vuota. Non era rimasto che il terreno battuto dagli escavatori.
Fortissimo lo choc e, di conseguenza, le polemiche. Il comune di Brescia guidato dal sindaco Emilio Del Bono (PD) ha cercato di giustificarsi col fatto di non avere i contatti di tutte le famiglie da avvisare – che in ogni caso sarebbero state troppo numerose.
Il ritrovamento di alcune ossa dove erano sepolti i bambini
La polemica si è ulteriormente accesa quando alcuni genitori hanno trovato delle ossa nel terreno smosso dalle ruspe e hanno ipotizzato che gli ossicini potessero appartenere ai bambini che erano stati seppelliti in quello che un tempo era conosciuto come il “Giardino degli Angeli”. Le piccole ossa sono ancora in attesa di essere analizzate, ma il ritrovamento non ha fatto altro che accentuare il dolore delle famiglie che hanno visto spazzare via le tombe dei loro figlioletti.
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Proprio ieri mattina, infine, a questa vicenda di disumana insensibilità alla sofferenza – oltre che di scarsa o nulla considerazione della vita nascente – si è aggiunto un altro triste capitolo.
La polizia nega ai genitori la posa degli alberelli di Natale per ricordare i figli
Un gruppo di genitori voleva infatti mettere un piccolo albero di Natale col nome dei loro figli sul terreno spianato. Ma hanno avuto un’amara sorpresa quando all’arrivo hanno trovato il terreno recintato dal nastro bianco e rosso e alcuni agenti della Digos, evidentemente allertati dell’iniziativa, lì per impedire di posare quel piccolo segno natalizio in memoria dei loro bambini. Le forze dell’ordine hanno avvisato i genitori che se avessero insistito a piantare gli alberi sarebbero stati denunciati e multati.
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Alla fine gli alberelli sono stati posizionati sui vialetti davanti allo spazio su cui sorgevano le piccole tombe. Ma molti genitori hanno commentato amaramente: “I nostri bambini sono morti una seconda volta”.
Che l’Italia non sia un paese per bimbi lo dimostrano non solo i dati del crollo demografico, ma anche vicende come queste dove, oltre a eliminare materialmente i luoghi dedicati alla sepoltura dei piccoli mai nati, si annienta simbolicamente anche la dignità di madri e padri già provati dalla perdita di un figlio.
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