L’inganno più sottile del Maligno è indurre a pensare che lui non esista. Il diavolo invece c’è e agisce: lo ripete spesso Papa Francesco. Ne parliamo con chi è in prima linea per aiutare le sue vittime. Papa Francesco sull’esistenza del maligno ha le idee chiare: «Hanno voluto farci credere che il diavolo fosse un mito, una figura, un’idea, l’idea del male» ha detto nell’omelia del 30 ottobre scorso a Santa Marta. Invece «il diavolo esiste e noi dobbiamo lottare contro di lui». Sembra un tema d’altri tempi, ma se un papa innovativo come Francesco usa parole così esplicite, deve averne motivo.
Oggi già parlare di bene e male in senso oggettivo è difficile, se poi si nomina l’azione del maligno si rischia di essere derisi. Ma c’è poco da scherzare per chi, come don Aldo Buonaiuto, quotidianamente ha a che fare con gli effetti deleteri della sua influenza. Sacerdote marchigiano della Comunità Papa Giovanni XXIII, ha cominciato ad interessarsi a questi temi negli anni ’90, sollecitato dallo stesso don Benzi. «Molte persone, specialmente genitori, si rivolgevano a noi sacerdoti per capire come soccorrere i propri figli caduti nelle trappole dell’occultismo» racconta don Aldo. «Altre volte erano le stesse vittime delle sette a cercarci, e così ho rispolverato i miei studi di antropologia in cui ero specializzato, concentrandomi sull’occultismo». Per la Comunità si apre un nuovo campo d’azione, dai confini sempre più vasti, tanto che nel 2002 viene avviato uno specifico Servizio anti-sette occulte, con un numero verde dedicato a chi cerca aiuto: 800 228866.
Don Aldo, come si diventa esorcisti?
«Ogni sacerdote è potenzialmente un esorcista, perché ha nel suo ministero la facoltà di intercedere per la persona posseduta chiedendone al Signore la liberazione e la guarigione. L’importante è avere il mandato dal proprio Vescovo diocesano per svolgere tale ministero, che può essere “ad actum”, e quindi per dei singoli casi, o con incarico stabile.»
Ma cosa vuol dire “fare un esorcismo”?
«È una potente preghiera di liberazione dalle forze del male, all’interno di un rituale ufficiale approvato dalla Congregazione del Culto Divino e consegnato ai Vescovi e poi ai sacerdoti delegati dagli Ordinari per svolgere questa preghiera. L’esorcismo può essere eseguito sia attraverso la formula invocativa che quella imperativa, cioè comandando direttamente al maligno di uscire dalla persona.»
Il diavolo è il male o un essere vivente?
«Il catechismo della Chiesa Cattolica indica che la Scrittura e la Tradizione della comunità ecclesiale vedono in questo essere un angelo creato da Dio. All’inizio era buono, ma poi è caduto perché da se stesso si è trasformato in malvagio. Giovanni dice che “il diavolo è peccatore fin dal principio” (1 Gv 3,8) ed è “padre della menzogna” (Gv 8,44). Papa Francesco con molta chiarezza afferma che esiste. Possiamo definirlo uno spirito malvagio e ribelle che ama l’odio e odia l’amore».
Lo dici perché l’hai studiato o ne hai fatto esperienza diretta?
«L’operosità del maligno la possiamo sperimentare tutti attraverso quelle che la Chiesa definisce “le tentazioni”. Personalmente, però, mi è capitato più volte di vedere la reazione del maligno in quelle anime che ha imprigionato, anche con modalità soprannaturali e apparentemente inspiegabili.»
C’è qualche episodio che ti ha particolarmente colpito?
«Il caso di due ragazze, che tra loro non si conoscevano: durante l’esorcismo si formavano delle ferite sul corpo con dei nomi, segni e numeri, che poi scomparivano entro 24 ore. Il sentire le voci di un uomo che improvvisamente parla con il suono di un bambino, o correttamente in altre lingue, oppure che ti rivela i tuoi pensieri o cose che nessuno avrebbe potuto sapere… Ma ciò che più mi colpisce è la grande sofferenza di persone consacrate cadute nelle mani di Satana.»
A volte si incontrano persone che ritengono di essere vittime di forze negative perché qualcuno ha invocato una sorta di maledizione su di loro. Si tratta di suggestioni o sono cose realmente possibili?
«Può succedere, ma bisogna valutare caso per caso. Spesso ci troviamo dinanzi a fenomeni di suggestione, o tentativi di deresponsabilizzarsi dicendo: “È il male che si è accanito contro di me, io non c’entro niente”. In questi casi siamo noi stessi la causa dei nostri mali. A volte può esserci un problema psicologico o psichiatrico. Quindi prima bisogna rivolgersi alla scienza medica; se lo specialista non riscontra patologie e la persona intuisce di avere un male spirituale allora è bene rivolgersi ad un sacerdote esorcista.»
Dove lo si può trovare?
«È bene rivolgersi primariamente al proprio parroco che saprà indirizzare il fedele all’esorcista incaricato dal vescovo della propria diocesi. È un errore andare a cercare in giro per il mondo il prete più carismatico o con più poteri. Tutti i sacerdoti esorcisti sono uguali con la medesima dignità sacerdotale perché chi ci libera dalle forze del male è sempre e solo Gesù. L’esorcista non è un mago né un guaritore ma solo uno strumento di Cristo liberatore; chi riconosce Gesù può essere liberato dal maligno o questo può accadere anche per pura Grazia di Dio o grazie alla fede dei familiari»
Come distinguere la possessione dalla malattia mentale?
«Molte persone con disturbi psichici sono convinte di essere possedute da demonio. L’esorcista deve sempre collaborare con i medici e spingere il paziente a fare i giusti accertamenti medici. A volte capita che l’indemoniato abbia anche problemi psichici. Qui entriamo in un mistero complesso e bisogna avere sempre molta prudenza e tempo per discernere. Non esiste una tabella di manifestazioni precise. Per esperienza, le più comuni distinzioni si evidenziano quando la grande avversione al sacro – in modo particolare a Gesù e Maria – porta la persona a compiere gesti inspiegabili come la capacità di parlare lingue mai studiate, anche molto antiche come l’aramaico, la lingua di Gesù, e la conoscenza di fatti anche intimi di terze persone che nessuno aveva precedentemente rivelato.»
L’azione del demonio è sui singoli o si può esercitare anche su un gruppo, su una comunità?
«Una seduta spiritica, magari fatta per gioco, è il tipico esempio di azione del maligno su un gruppo di persone. Non parliamo poi delle messe nere, autentici rituali di adorazione al diavolo. Qui penso soprattutto i giovani: attenzione a non fare questo tipo di “esperienze”, non scherzate col fuoco… le conseguenze di quelli che pensiamo siano semplici scherzi possono influenzare in modo nefasto mente e spirito per lunghi anni! Tante persone ritrovano la serenità interiore solo dopo aver confessato la frequentazione di tali sedute. Satana può con le sue Legioni impadronirsi anche di intere comunità piegandole alla propria volontà. Tanti fatti orribili che vediamo possono essere riconducibili a questa malvagia alleanza tra l’uomo e il principe delle tenebre.»
Come ci si difende da Satana?
«Per chi è cattolico con i sacramenti, in particolare con la confessione, l’Eucarestia, con la preghiera e il digiuno. Il rosario, poi, è uno strumento molto potente contro le insidie del maligno perché la Vergine Maria è colei che non ha mai ceduto alle lusinghe del male, prescelta da Dio e quindi nemica del peccato. Chi si affida alla Madonna avrà sempre un’arma importante. Però per chiunque vuole allontanare il maligno dalla propria vita possiamo rispondere con le parole di San Bernardo da Chiaravalle, il quale diceva che il demonio fugge e teme principalmente coloro che si amano, coloro che vivono nell’amore vero. Questo è il segreto per non soccombere mai al suo odio antico».
Fonte: Interris.it
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