La Cina utilizza un’immagine per schernire i partecipanti al G7 e tentare di imporre il proprio desiderio di potenza. Non a caso, offendendo i cristiani.
Ci risiamo. Ancora una volta, nelle schermaglie politiche e puramente umane, entra in gioco la religione. Guarda caso, l’attacco è ancora una volta diretto alla fede cristiana. La domanda è: come mai? Perché quando c’è da appellarsi ai più bassi istinti dell’essere umano si finisce per tirare in ballo Gesù Cristo, e per dileggiare Nostro Signore e la fede che praticano e in cui si identificano oltre un terzo degli abitanti del Pianeta?
La triste vicenda è avvenuta negli ultimi giorni, e già ha fatto infuriare molti esponenti internazionali. Il clima è quello di una nuova Guerra fredda ma a maglie allargate: non più gli Stati Uniti contro la Russia, ma l’intero blocco Occidentale, dei Paesi liberi e democratici, contro la dittatura comunista e cinese che fa capo ai Paesi orientali.
Dall’11 al 13 giugno si è svolto a Carbis Bay, nel Regno Unito, l’ultimo Vertice G7 che ha coinvolto tutti i leader di Stati Uniti, Germania, Regno Unito, Giappone, Francia, Canada e Italia, più una delegazione dell’Unione Europea. La Cina però, da fuori, ha voluto rispondere facendo sfoggio di un duro attacco, definito da molti decisamente arrogante tanto nei toni, quanto nelle modalità stesse e nei termini utilizzati.
“I giorni quando le decisioni globali erano dettate da un piccolo gruppo di Paesi sono finiti da molto”, ha detto un portavoce dell’ambasciata cinese a Londra, citato sul sito della Reuters. L’accusa è quella di “manipolazione politica” e “interferenza” nei propri “affari interni” alla luce della posizione espressa ieri dal Gruppo sulla questione dei diritti umani nello Xinjiang e ad Hong Kong.
Dall’incontro del G7 in Cornovaglia, infatti, è emerso una richiesta ben precisa alla Cina: il “rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali, soprattutto nello Xinjiang”, nonché il rispetto delle libertà anche a Hong Kong. Un punto centrale del vertice è però stato quello relativo all’origine dell’epidemia del Coronavirus, partito dalla Cina e su cui purtroppo, nonostante i tentativi di giustificazioni cinesi, c’è ancora molto bisogno di vedere chiaro.
Il virus che ha messo in ginocchio il mondo intero è infatti partito dalla Cina, e ad oggi non ci sono state ancora spiegazioni convincenti. Tutt’altro. La ricerca delle prove che portino alla verità è ancora aperta, e ben lontana dall’essere conclusa. Da ultima, è stata l’Australia ad avanzare la proposta di una nuova inchiesta alla ricerca dell’origine del Coronavirus.
Per questo, come ha spiegato il premier italiano Mario Draghi al ritorno dal Vertice, centrale è la “questione dell’atteggiamento da adottare con la Cina e le autocrazie, che usano la disinformazione, i social media, fermano gli aerei in volo, rapiscono, uccidono, non rispettano i diritti umani, usano il lavoro forzato”.
Dichiarazioni che hanno scontentato molto la Cina, che dal suo canto ha accusato il G7 di volersi intromettere nei propri “affari interni”. Come? Offendendo la cristianità. La stessa che purtroppo, quando si tratta di regolare i rapporti sociali in Occidente, viene messa in disparte.
Nessuno sembra più riconoscersi cristiano, al punto quasi di vergognarsi quando si parla di radici, fede, tradizione, quando si nomina Gesù, Maria, i Santi, e tutto ciò che nei secoli ha cristianamente plasmato ed edificato la Comunità europea e occidentale. Ma quando è il momento di scontrarsi, subito Gesù è il primo ad essere offeso e in maniera vile.
Per farlo, il Dragone cinese ha utilizzato l’immagine dell’Ultima cena di Leonardo Da Vinci. Il celebre affresco del genio artistico italiano è stato però utilizzato, previa una modifica ad hoc, in maniera irriverente contro il G7. L’illustrazione si intitola infatti “L’ultimo G7”, rifacendosi al titolo del dipinto.
All’interno di cui, però, invece di Gesù e degli Apostoli ci sono le personificazioni di Stati Uniti, Regno Unito, Italia, Canada, Giappone, Germania, Francia, India e Australia. Rappresentate in maniera gravemente irridente, con le sembianze dei loro animali nazionali, intente a spartirsi il controllo del mondo.
Insomma, bestie sedute al tavolo in cui Nostro Signore spezzò il Pane e lo diede ai Suoi discepoli istituendo il Ministero dell’Eucarestia. Al posto della quale vi sono invece banconote e pile di denaro, insieme a una torta a forma di cartina geografica della Cina.
Una provocazione, quindi, pubblicata inizialmente su Weibo dall’artista “Bantonglaoatang” e successivamente diffusa su più vasta scala dai portavoce del Partito comunista cinese, tra cui il The global times, quotidiano ufficiale del regime, e infine fatta diventare virale sui social network internazionali, peraltro vietati, come noto, in Cina.
Sopra le teste dei partecipanti si legge: “In questo modo possiamo ancora governare il Mondo”. Gli Stati Uniti d’America sono al centro, raffigurati con le sembianze di un’aquila calva. A destra ci sono la Gran Bretagna, un leone, il Canada, un castoro, la Francia, un gallo, e l’India, un elefante. A sinistra degli Usa, invece, compaiono l’Italia raffigurata come un lupo appenninico, il Giappone rappresentato da uno Shiba-Inu, tipica razza canina del Sol Levante, l’Australia dipinta come un canguro ed infine la Germania che è l’aquila, presente nello stemma del Bundeswappen.
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Al centro, non a caso, vi è anche il canguro australiano, che allunga le mani per raggiungere il denaro stampato dagli Stati Uniti d’America. Simboleggiante “l’Australia dalla doppia faccia che collabora attivamente con gli Stati Uniti nel contenere la Cina, ma è anche desiderosa di guadagnare denaro dalla Cina, il suo più grande partner commerciale”, ha commentato il The global times.
Purtroppo, però, al di là della schermaglia politica pochi si sono soffermati che i primi ad essere colpiti, e irrisi, non sono tanto i singoli Paesi ma i cristiani tutti, e specialmente i cattolici. Si colpisce l’Eucarestia per interessi, come al solito, mondani, terreni, geopolitici. Infatti è sempre il diavolo, principe di questo mondo, che affina i suoi artigli per mettere le mani su ciò che di più caro c’è su questa terra e che ci unisce al cielo, il Corpo di Nostro Signore e la nostra adesione che si rinnova nella Santa Messa.
Non c’era davvero niente di meglio, per i cinesi, che usare l’immagine sacra dell’Ultima Cena per denigrare i partecipanti al G7? Ci si chiede perché non si sia utilizzata un’immagine con Maometto, come ad esempio quella sottostante. Dopo tutto, anche in questo caso i personaggi sono sette.
Insomma, quando c’è da ringraziare il Signore per il suo amore e per le radici culturali e umane che ci ha donato dalla Sua venuta, pochi hanno il coraggio di farlo. Ma quando c’è da offendere, schernire, dileggiare, i cristiani e chi ha fede in Gesù viene subito preso a riferimento. D’altronde, le persecuzioni fanno parte della storia cristiana.
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Ma il Signore dice: “Beati i perseguitati perché di essi è il Regno dei Cieli”. Dal loro canto, i cristiani sanno bene quale sarà l’epilogo della storia. Quello, cioè, in cui “le porte degli inferi non prevarranno”.
Giovanni Bernardi
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